All’inizio del mese di febbraio è cominciato il corso di uncinetto, guidato da una ragazza di 5^B, Giulia Amadei: una volta a settimana, solitamente il mercoledì, ci ritrovavamo dalle 14 alle 15 per sviluppare un lavoro. Durante le prime lezioni abbiamo appreso le nozioni principali e basiche di quest’arte, che al giorno d’oggi viene praticata da poche persone. Tra queste ritroviamo la catenella, ossia il punto da cui tutto parte, la maglia bassa e infine quella alta. Successivamente abbiamo poi, con le informazioni acquisite, iniziato i nostri primi prodotti: una cuffia, realizzata alternando maglia bassa e maglia alta, e, solo dagli ultimi incontri, un top, i cui punti variavano a seconda del prototipo da seguire.
Queste lezioni, ricche di risate e lana, ci hanno consentito di liberare la mente dalla mattinata scolastica, talvolta stancante, permettendoci di rilassarci e soprattutto di imparare qualcosa di nuovo che mai avremmo immaginato ci sarebbe interessato così tanto, un’arte grazie alla quale si può produrre qualsiasi cosa, dai vestiti ai portachiavi, contando solo sulla propria costanza e dedizione.
Abbiamo rivolto alcune domande a Giulia, che ci ha appassionato e guidato in questo piacevole corso.
- Come hai scoperto il mondo dell’uncinetto?
“Quando ero piccola passavo molto del mio tempo con mia nonna: aveva una grande vena creativa e tra i suoi passatempi preferiti c’erano i lavori fatti a maglia. Questa sua passione me l’ha poi trasmessa: un pomeriggio stava lavorando a un progetto che mi ha fatto incuriosire, così le ho chiesto di insegnarmi e ovviamente ha accettato volentieri. Da allora ho imparato molte nuove tecniche e fatto molti lavori, ma sicuramente senza il suo insegnamento non avrei appreso questa stupenda arte.”
- Chi ti ha aiutato ad approfondire l’arte dell’uncinetto?
“In partenza mia nonna mi ha spiegato i punti base, poi quando ho iniziato ad ambientarmi in questo campo ho cominciato a fare tutto da autodidatta: se c’era qualche punto più articolato che volevo provare lo cercavo su Pinterest, oppure trovavo dei tutorial su YouTube. Ancora adesso su internet trovo lavori che mi ispirano e mi insegnano alcuni punti con fantasie bellissime.”
- Qual è stato il tuo primo progetto all’uncinetto e come te lo aspettavi?
“Il mio primo lavoro concluso è stata una borsa, con una particolarità: per prima cosa avevo scelto la lana da un cesto stracolmo di gomitoli che teneva mia nonna. In quel cesto avevo una gran varietà di colori tra cui scegliere, ma io ne presi uno color giallo canarino, un colore che oggi non userei mai. Avevo lavorato sodo per concludere il lavoro e alla fine la borsa aveva preso una forma cilindrica, ma il problema di questa borsa era il fatto che avesse la base bucata, non sono mai riuscita ad usare la borsa perché non poteva contenere nulla! Il mio primo progetto è stato senz’altro unico.”
- Cos’hai imparato dal corso di uncinetto?
“Sicuramente mi è stato molto istruttivo approcciarmi al mondo dell’insegnamento: per la prima volta mi sono ritrovata a spiegare a un gruppo di ragazze qualcosa che non conoscevano, quindi ho dovuto aiutarle una alla volta, chiarire i loro dubbi. Inizialmente non è stato molto facile assisterle: esporre loro dei movimenti che per me erano naturali, per loro erano qualcosa di totalmente nuovo, ma per fortuna nel giro di un paio di lezioni si sono tutte facilmente ambientate. Un’altra cosa che mi rimarrà nel cuore è sicuramente vedere la loro crescita: osservare che il mio lavoro e la mia passione erano state assorbite a pieno dal gruppo è senz’altro un’emozione unica.”
- Sappiamo che sei all’ultimo anno di liceo, la tua scelta universitaria è stata influenzata dalla tua passione per l’uncinetto?
“Devo fare l’esame di ammissione per entrare al Politecnico di Milano con facoltà Design e l’uncinetto ha sicuramente influenzato la mia scelta: praticando questa passione da parecchi anni, l’arte è diventata a trecentosessanta gradi parte del mio mondo. Questo corso di uncinetto ne è stato la prova: volevo essere sicura che la moda potesse fare per me, senza ombra di dubbio ora sono sicura della mia scelta.”
Veronica Panziroli e Chiara Boschi 1E