Il destino che non esiste

Litografia di M. C. Escher

Non confido nell’esistenza del fato o del destino, sono persuasa dall’idea che sia tutta una condizione offertaci dai processi passati, un incessante accavallarsi di azioni e reazioni, un processo intrinseco allo scorrere del tempo che induce l’umanità a polverizzarsi in una divergenza infinita di traiettorie.

Siamo tutti uniti in questa spirale perpetua di verità provvisorie, accerchiati da incertezze, divorati da domande, consumati dal tormento di non sapere a cosa andiamo incontro; ogni gesto, nella sua mediocrità, influenza quello successivo; ogni sguardo, ogni movimento, magari anche ogni pensiero determina lo scaturire di una serie di possibili conseguenze, di incommensurabili combinazioni di eventi  che ci inducono a vivere in una miscela di ripercussioni di cui siamo responsabili, spesso involontariamente.

Illustrazione dell’indecisione

Eppure noi esseri umani, consci dell’incertezza che si cela nella trama dell’avvenire, ci atteggiamo al domani come se il futuro, così come il presente, non dipendessero da noi, dai nostri gesti, dalle nostre scelte, procrastinando fino alla resa.

Innumerevoli susseguirsi di reazioni ed effetti si manifestano imperterriti intorno a noi, immersi in quell’aurea di segretezza e mistero che a noi stessi ne impedisce la percezione; quante volte ci è capitato di vivere una situazione di panico, di instabilità e quante volte le circostanze ci hanno imposto di fingere che andasse tutto bene; quante persone ci sono passate di fianco in questi frangenti, quanti sguardi abbiamo incrociato, quanti estranei avranno percepito l’impeto dell’uragano che ci stava violentemente travolgendo di pensieri, mandando all’aria ogni parvenza di tranquillità che potevamo sperare di mantenere nella nostra mente; e quante volte ci sarà capitato di incarnare la parte degli sconosciuti, quanti sguardi avremo incrociato che dietro alla consuetudine dell’indifferenza nascondevano le più disastrose delle catastrofi e delle disgrazie.

Accadono situazioni simili ogni istante, in ogni parte del mondo e nessuno se ne accorge; avviene tutto all’ombra del silenzio e nel silenzio di un sospiro. Eppure è tutto collegato, è una rete, una catena, un nastro trasportatore, un macchinario che ci connette tutti quanti insieme; è un libro e noi le parole, una torta e noi gli ingredienti, un mondo e noi le persone; ognuno fa la differenza, anche senza rendersene conto.

 

Martina Alberici 3E

 

Litografia di M. C. Escher: https://en.wikipedia.org/wiki/Relativity_(M._C._Escher)
Illustrazione dell’indecisione: https://animationresources.org/illustration-artzybasheffs-neurotica di Boris Artzybasheff

 

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