Alla scoperta degli Effimeri farnesiani a Parma: la città e la scenografia della festa

 

Scoprire una pagina di storia della nostra città partendo da laboratori sensoriali che accendano  curiosità ed immaginazione utilizzando i sensi come canale privilegiato per l’apprendimento: questo l’obiettivo della visita, organizzata dalla Prof.ssa Bonoldi, alla mostra multimediale “Il Dovere della Festa. I Farnese e gli effimeri barocchi a Parma, Piacenza e Roma (1628-1750)” allestita a palazzo Bossi Bocchi in occasione dei 400 anni dall’edificazione del teatro Farnese, attraverso la quale è stato possibile compiere un vero e proprio viaggio nel mondo delle feste ai tempi della dinastia Farnese. Un itinerario tra le spettacolari architetture effimere realizzate dai Farnese, sotto la guida appassionata e coinvolgente della dott.ssa Rossella Cattani: opere grandiose, figlie di quell’età barocca da cui, come evidenziato nella presentazione, scaturisce l’odierna “civiltà dell’immagine”.

Nel Seicento, il secolo del Barocco, la dinastia dei Farnese che regnava sul ducato di Parma e Piacenza e aveva forti legami con Roma, si distinse per la creazione di spettacolari costruzioni: gli apparati effimeri erano vere e proprie strutture architettoniche – archi trionfali, palazzi, teatri e macchine pirotecniche ossia macchine che producono fuochi di artificio– in realtà costruite in legno, cartapesta e stucco: materiali poveri, di breve durata ma di rapida realizzazione.

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I Farnese, costruendo queste macchine scenografiche in occasione di importanti eventi quali matrimoni, nascita di eredi o l’elezione di un nuovo papa, mostravano a tutti il loro potere e la loro importanza politica e sociale.

Per tramandare la memoria di questi meravigliosi apparati effimeri, i Farnese affidano ai cronisti dell’epoca il compito di descriverli nei minimi dettagli e, nello stesso tempo, incaricano incisori e pittori di riprodurre in immagini dettagliate le opere costruite

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La mostra è stata occasione per scoprire l’origine di un incantevole spazio della nostra città: il laghetto del Parco Ducale.

In occasione delle nozze tra il figlio di Ranuccio II, Odoardo, con la principessa Dorotea Sofia di Neoburgo, si raggiunse l’apice dei festeggiamenti che durarono diversi giorni.

Nel Giardino Ducale, in previsione delle nozze e sotto la direzione dell’architetto di corte Domenico Valmagini il duca fece scavare in pochi mesi una grande peschiera di forma ovale paragonabile, come descritto nelle cronache dell’epoca, “a un lago delizioso”.

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Al centro della vasca sorgeva un isolotto collegato alle sponde da passerelle e destinato a ospitare il palco dove sedevano il duca e la duchessa per assistere agli spettacoli.

Per celebrare degnamente la festa, al centro del lago si tenne un grande spettacolo di naumachia: la spettacolo fu dipinto da Pier Ilario Spolverini e, grazie a questa opera, noi oggi possiamo sapere come si svolse quella spettacolare gara tra navi.

 Michele Bedani, Manuela De Finis, Giulio Fantuzzi, Ricardo Iasoni, Antonio Pendino, Simone Spina, Margherita Zilioli con la Prof.ssa Elvira Bonoldi.

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