Il folle eccesso è un fiore che genera la spiga della rovina:
resta solo, da mietere, un raccolto di dolore (Eschilo, I Persiani, vv.821-2)
Passano gli anni, passano i secoli, ma certi valori sono immutabili.
I Greci, con le loro opere, si rendono portavoce dei sentimenti, dei difetti e delle virtù che animano gli uomini. La peculiarità de I persiani consiste proprio nel mostrare la guerra persiana dal punto dei vinti, evidenziando i loro errori, nel contempo esaltando la democrazia e l’astuzia ateniese. In particolare, Eschilo denuncia l’hybris, la tracotanza e la superbia dell’uomo, che si spinge oltre ai suoi limiti, sfidando la natura e gli dei, per poi essere punito, come è accaduto ai Persiani. Tale monito, evidente nel drammatico discorso di Dario – evocato con efficaci effetti scenici, è rivolto non solo ai suoi interlocutori – Atossa ed il coro- ma, in forma implicita, a tutto il popolo ateniese, perché trasferisca la saggezza del re persiano alla propria esperienza.
Grazie alla brillante regia di Andrea Chiodi e alla moderna scenografia, la produzione del Teatro Due è riuscita a legare passato e presente in modo eccellente. Degno di nota è il coro, vestito in camicia e pantaloni come i gentleman d’oggi, e la recitazione molto chiara, carica di drammaticità e pathos. Ottima l’interpretazione dell’attrice di fama internazionale Elisabetta Pozzi, nel ruolo di Atossa, madre del re Serse,divisa tra l’amore per il figlio e la responsabilità verso il suo popolo in difficoltà.
Poter ritrovare i valori della nostra società in un’opera così antica è strabiliante; basta pensare alla democrazia, che oggi riteniamo scontata e “normale”, descritta con stupore da parte del messaggero persiano: dalle sue parole siamo portati a riflettere sulla nostra società, basata sui valori di libertà e di decisione collettiva.
Rappresentazione breve e coinvolgente, grazie all’ottima recitazione degli attori : nonostante i temi profondi ed impegnativi, la serata, all’insegna della cultura e delle origini della nostra identità, è stata piacevole.
La classe 2 D