“Quando le cose vanno male è come il mare in tempesta. Basta andare sotto. Lì l’acqua è più calma e ci sono anche le correnti calde”.
Il passato ci scolpisce, ci fortifica, ci rende vulnerabili. I ricordi ci smuovono. I cambiamenti ci rendono uomini. E lo sa bene Stefano, il protagonista del libro, che il passato, i ricordi e i cambiamenti si imprimono nel suo cuore, attimo dopo attimo.Il mare incornicia la sua storia: è lo spettatore attento della sua adolescenza, fatta di incomprensione, di dolore, di rabbia, di pianti e di sopportazione. La sua storia è profondamente e terribilmente simile alla nostra, attraversata dalle medesime esperienze ed emozioni. Possiamo rivederci chiaramente nelle pagine dei suoi giorni. Senza accorgercene diventa nostro amico, fedele compagno di sentimenti.
La sua storia, però, non è la storia banale di un adolescente comune, ma di un bambino che cresce affrontando ogni tipo di avversità, prendendosi carico di un nonno malato, di un padre depresso e di un fratellino di pochi anni. Questo bambino, Stefano, si ritrova improvvisamente “adulto”. anche se è passato solo qualche mese. La sua, e quella di chiunque si perda tra le parole di questo libro, è una crescita profonda, morale, interiore.
Tra l’amore e l’odio, tra la passione e la malattia, maturerà e matureremo, e porteremo con noi una storia che sarà scritta sulla nostra, di pelle.
“Scritto sulla mia pelle”, Pietro Vaghi
Bertolotti Sofia