Fiori per un passato dimenticato

Non è la rosa, non è il tulipano – canti e poesie dalla Grande
Guerra”, questo il titolo con il quale lo spettacolo ideato dal
regista Beppe Mecconi, con le musiche di Oliviero Lacagnina, ha
debuttato venerdì 8 aprile alle 17.00 nella sala del ridotto del
Teatro Regio. Il recital, che s’inserisce nel programma di iniziative
provinciali per la commemorazione del centenario della prima guerra
mondiale, ha visto la fondamentale partecipazione degli studenti del
liceo musicale Attilio Bertolucci, la cui interpretazione è stata in
grado di coinvolgere ed emozionare il pubblico, catturato dalle loro
voci melodiose ma al contempo stesso commuoventi nella loro
drammaticità.

“Il significatoIMG_4217 di questo evento va ricercato nella canzone di de
André La Canzone di Piero; abbiamo voluto fare questo spettacolo, in
collaborazione con la prefettura di Parma, per celebrare il centenario
della prima guerra mondiale, un evento importantissimo per la nostra
storia”, così le giovani coriste Giada Pettinato e Martina Pelizzoni
riescono a cogliere nel segno il punto centrale dell’intero
spettacolo, ossia la memoria.
La canzone In Flanders fields ha rappresentato senza alcun dubbio il momento più forte
dell’intero spettacolo. Essa recita: “Se non ricorderete perché siamo morti non
avremo riposo, anche se i papaveri nei campi delle Fiandre
continueranno a sbocciare”.

 

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Commemorare la Grande Guerra non significa celebrare nè tantomeno
giustificare sfrenati e insensati nazionalismi in onore della patria,
quanto piuttosto essere consci del fatto che si sia trattato di una
delle propaggini più buie, terribili e drammatiche d’Europa, la quale
ha causato la morte di milioni di uomini, facendoli soffrire
agonizzanti, lacerati e riversi nel fango, privati della speranza
stessa di poter riabbracciare le proprie famiglie.

La memoria tuttavia si trasforma ben presto in ricordo, finchè
anche i più terribili avvenimenti vengono dimenticati dalla società e
cancellati da un tempo che non conosce giustizia. Forse
è proprio per questo che secondo Giada all’evento non vi è stata
affluenza giovanile: “perché uno spettacolo del genere attira gli
adulti e gli anziani ma non interessa ai giovani d’oggi”, troppo presi
dal futuro ma dimentichi del proprio passato.

Lo spettacolo “Non è la rosa non è il tulipano” tenta quindi di
portare alla memoria e mostrare attraverso la musica, la drammaticità di un
passato sepolto, forse manipolato, spesso dimenticato dalla storia.

 

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Ugolotti Emanuele

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