PIÙ EMOZIONI E MENO EMOTICONS

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Oggi per fare capire agli altri i nostri sentimenti sembra basti inviare o postare una faccina, un’emoticon che esprima il nostro umore. Non si usa  più chiacchierare, raccontarsi i problemi guardandosi negli occhi. Tutto sta nel scegliere  le proprie emozioni dalla barra degli emoticons, come si scelgono i vestiti nell’armadio. Siamo nella società dell’apparire, non dell’essere e quando scegli di essere triste o allegro finisci per diventarlo veramente. A volte riusciamo a mascherarci così bene dietro ai messaggi che calcoliamo dei nostri sentimenti prima di provarli.

 Non dico che sia totalmente sbagliato usare dei simboli per fare conoscere agli altri le nostre sensazioni, ma cre
do che dietro ogni singolo sentimento ci sia un mondo di pensieri e di congetture e che ci voglia tanto tempo per comprenderlo ed esprimerlo.

Perché sminuirlo materializzandolo con una singola faccina?! Non si è solo tristi, ma si è tristi e impauriti, tristi e ansiosi, malinconici e speranzosi.
Dobbiamo imparare ad ascoltarci a capire noi stessi prima di mostrare agli altri i nostri sentimenti e quando lo facciamo, qualche volta potremmo anche guardare negli occhi l’altra persona, per capire immediatamente  cosa l’altro pensa veramente di noi, senza lasciargli il tempo di analizzare  la situazione,emoticons_specimen  pensare a come si dovrebbe comportare nei nostri confronti,  decidere cosa scrivere. 
Dobbiamo ricordarci che, come dice Harvey B. Mackay “la tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita”.

SARA GIORDANI

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