Come sempre, nelle domeniche di gara, negli attimi che precedono “la chiamata”, l’ansia si faceva sentire. Poi il mio nome risuonò nella piscina, e mi diressi ai blocchi di partenza, seguito, subito dopo, dal mio amico Christian. Ci guardammo tesissimi. entrambi sapevamo che quella gara poteva essere il momento migliore della nostra vita. O quello peggiore.
Salimmo sui blocchi con gambe tremolanti, prima del fischio di partenza incrociammo gli sguardi ancora una volta, come incoraggiamento, per poi tornare subito a concentrarci, guardando l’azzurro delle mattonelle del fondo della piscina. Quando il giudice di gara diede il via, entrai in vasca: l’acqua sulla mia pelle era gelida, sentivo dentro me un brivido fortissimo che mi caricò di energia e voglia di fare al meglio la gara. Partii pensando solo alla medaglia, dentro di me c’era un’unica emozione: la paura di non riuscire a vincere per qualche centesimo di secondo.
Finii la gara e immediatamente guardai il tempo, e poi il mio amico.
Eravamo consapevoli che mancavano ancora due batterie prima della premiazione: non riuscivamo a dire nulla, entrambi con un nodo alla gola. Io pensavo solo: ORO! Se nulla variava avevamo guadagnato io il 1° e Christian il 2° posto.
Aspettammo con ansia il termine delle ultime due batterie; finita la penultima, nessun risultato era cambiato, ad eccezione della frequenza dei nostri battiti.
Ora mancavano solo gli ultimi tempi, nuotatori in posizione e noi negli spogliatoi. Decidemmo di non assistere; passarono pochi secondi, che a noi sembrarono un’eternità, poi il nostro allenatore venne da noi per aggiornarci sull’esito dell’ultima batteria: era contentissimo, avevamo vinto!!!
Non riuscivo a crederci, avevo il cuore che ballava dalla gioia.
Dopo pochi minuti venimmo chiamati alla premiazione: 3° posto un ragazzo che non conoscevamo; 2° Christian;1° io.
Quando ricevetti la medaglia ringraziai il premiatore che mi disse: ”Non mi ringraziare, il tempo lo hai fatto tu, non io. Sono io che devo congratularmi con te, come con tutti gli altri”.
Fu l’esperienza più bella della mia vita!!!!
Filippo Ruffolo, 2F