Tra biciclette, vento e sorrisi: il nostro Erasmus in Danimarca

Partire per un Erasmus significa molto più che fare un viaggio: vuol dire cambiare prospettiva, immergersi in un altro modo di vivere, mettere in discussione le proprie abitudini e scoprire cosa c’è oltre i confini della propria comfort zone.

Noi studenti della 2^F Cambridge abbiamo avuto l’opportunità di trascorrere due settimane in Danimarca, ospitati da famiglie del posto e accolti da una scuola aperta, moderna e molto diversa dalla nostra. Durante questo periodo abbiamo vissuto da veri studenti danesi: frequentato lezioni, partecipato a laboratori, cucinato piatti italiani con i nostri compagni stranieri, e visitato luoghi meravigliosi come Copenaghen, il parco Tivoli e persino la Svezia

Ogni giorno ci ha lasciato qualcosa, e ognuno di noi ha portato a casa un pezzo nuovo di sé.

La quotidianità Danese

Siamo stati accolti con un calore sorprendente. Dopo un viaggio impegnativo, il nostro arrivo è stato addolcito da sorrisi, gelati condivisi e le prime frasi in inglese, che presto è diventata la nostra unica lingua comune.

“Un approccio diverso e più consapevole alla lingua inglese, ci ha permesso di vivere al meglio la nostra esperienza.”
Maria Ausilia Pulci

La scuola danese ci ha spiazzati e affascinati. Orari insoliti, tre pause giornaliere, e il pranzo alle 11:15! Ma anche un’atmosfera distesa, aule luminose e insegnanti appassionati.

“La scuola era un altro mondo: spazi pensati per respirare, professori che amano ciò che insegnano ed un rispetto silenzioso che dice più di mille parole.”
Francesco Rosi

“A scuola la vita era molto più tranquilla, le lezioni sembravano leggere e i professori erano più amici che insegnanti.”
Giulia Bruno

Nel tempo libero, abbiamo visitato castelli affacciati sul mare, girato tra villaggi colorati e vissuto momenti magici al Parco Tivoli con le sue luci e giostre da fiaba.

“Uno dei momenti più belli è stata la visita al Parco di Tivoli… un’atmosfera da fiaba.”
Noemi Bonati

“Tutti insieme siamo partiti per Tivoli, con la sensazione di appartenere a qualcosa di unico.”

Maria Ausilia Pulci

Abitudini diverse…

Ciò che ci ha colpito non è stato solo il paesaggio o la lingua, ma il modo diverso di vivere. Dalla puntualità dei mezzi, ai pasti anticipati, fino al modo calmo e ordinato in cui i danesi affrontano le giornate.

“Qui tutto è super organizzato, preciso… quasi troppo per uno come me. Ma poi ho imparato a rallentare anch’io.”
Vincenzo Spagnolo

“In Italia è tutto frenetico, mentre i danesi prendono la vita con calma. Forse anche troppa. Ma ci insegnano che ognuno può gestire il proprio tempo come vuole.”
Martina Baldelli

Le differenze culturali sono apparse subito evidenti: igiene diversa, docce veloci, niente bidet; un modo di vestire originale e rilassato, cibo speziato o insapore ma sempre curioso da assaggiare.

“Questa esperienza mi ha fatto capire come cambiare abitudini mi possa far scoprire nuove cose di me stessa.”
Giulia Bruno

L’ambiente era un protagonista

Un tema che ha colpito tutti è stato il rispetto per l’ambiente. In Danimarca tutto sembra pensato per essere sostenibile: le biciclette sono ovunque, la raccolta differenziata è parte della vita quotidiana e c’è una cura evidente per gli spazi pubblici.

“Ho subito notato l’ordine e la pulizia: oltre alle iniziative pubbliche, ciò che fa davvero la differenza è l’attenzione che ogni cittadino dedica all’ambiente, anche nei gesti più semplici.”
Maria Ausilia Pulci

“Anche se l’Italia sta facendo passi avanti, non abbiamo ancora raggiunto il livello di consapevolezza dei danesi. Questo Erasmus mi ha insegnato ad essere più attenta all’impatto delle mie azioni.”
Vittoria Fenzo

Tornare diversi

Non è stato facile salutare famiglie che in pochi giorni sono diventate casa, amici con cui abbiamo condiviso ogni giornata, e una città che abbiamo imparato ad amare.

“Questa esperienza ha cambiato anche il mio modo di pormi in relazione al cibo, rendendomi più propenso ad assaggiare nuovi sapori ed ingredienti. Questo viaggio mi ha preparato in un certo modo ad essere più indipendente e sicuro di me stesso.

Davide De Prezzo

“Oltre a souvenir e foto, ho portato con me un nuovo modo di vedere le cose. Ho capito che vivere bene non è avere di più, ma vivere meglio.”
Francesco Rosi

“Ora mi piace questo ritmo diverso. In Danimarca non è che il tempo scorra più lentamente: è solo che lo vivono meglio.”
Vincenzo Spagnolo

Ora che siamo tornati a Parma, sentiamo che qualcosa è cambiato. Abbiamo imparato ad adattarci, ad ascoltare, a vivere con più consapevolezza.

L’Erasmus ci ha insegnato che quella realtà non è così distante come sembra, e che le differenze non dividono, ma arricchiscono. E, soprattutto, ci ha lasciato un messaggio semplice e potente: non serve andare lontano per cambiare il modo in cui guardi ciò che hai vicino.

Maria Ausilia Pulci 2F

Con i contributi di: Francesco Rosi, Giulia Bruno, Martina Baldelli, Noemi Bonati, Vittoria Fenzo, Vincenzo Spagnolo e Davide De Prezzo. 

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