Man mano che diventiamo adulti, nasce in ognuno di noi la voglia di indipendenza. Iniziamo ad uscire da soli con i nostri amici, prendiamo la patente, andiamo via di casa e, ad un certo punto, nasce la necessità di raggiungere anche l’indipendenza economica. Per farlo, spesso, si sente di universitari che svolgono lavoretti per pagarsi gli studi; di ragazzi intraprendenti che si avvicinano al mondo degli investimenti per far fruttare le piccole somme guadagnate. Tutte volontà a dir poco lodevoli, ma che potrebbero essere ancor più valorizzate con accorgimenti basati su conoscenze riguardanti la finanza comportamentale.
Nonostante si possa pensare che la finanza sia razionale perché fatta di numeri, in realtà è una scienza sociale, in quanto legata fortemente alla nostra psicologia. La maggior parte del marketing si basa sul fatto che il nostro cervello è una macchina impostata per prendere decisioni nel minor tempo possibile e con il minimo dispendio energetico. Perciò, spesso, compie scelte utilizzando “scorciatoie mentali” che possono indurci in errore e portarci a valutare una situazione in modo non completamente oggettivo.
Questi meccanismi influenzano anche il nostro rapporto con il denaro ed è proprio per questo che l’economista e Premio Nobel Richard Thaler ha scritto un saggio basato su ricerche di psicologia ed economia comportamentale che introduce il concetto di nudging, ovvero il far compiere azioni senza imporle, ma creando le condizioni adatte per influenzare le persone. Si dà spazio al libero arbitrio delle persone, anche se in realtà si sta suggerendo la scelta che si vuol far compiere ai clienti.
Il nudging può essere sfruttato per portare i consumatori a compiere azioni positive come svolgere più attività fisica, ma bisogna essere consapevoli del fatto che può essere usato anche per altri scopi meno altruistici quali far quadrare i bilanci, come già successo.
Per fare degli esempi, questa tecnica viene utilizzata nel rinnovo automatico dei siti di abbonamento, nelle pubblicità ingannevoli o nel posizionamento strategico dei prodotti. Vi sono però anche esempi in cui viene sfruttata in modo positivo come avviene con la riprogettazione degli estratti conto. Questo perché rendere i resoconti finanziari più comprensibili aiuta i consumatori a capire meglio le proprie spese e poter quindi prendere decisioni più consapevoli. Infine, anche l’invio di reminder e notifiche per eventi come il pagamento delle bollette può aiutare le persone a mantenere comportamenti finanziari salutari.
Ma acquisite queste conoscenze, come possiamo cercare di limitare i danni e gestire davvero al meglio le nostre finanze?
- Crea dei “contenitori specifici” così da avere ben chiara la quantità di denaro massima da utilizzare per ogni ambito della tua vita
- Utilizza la regola delle 24h per capire se l’acquisto che stai per fare è assolutamente indispensabile o se si può raggiungere lo stesso scopo in altro modo
- Automatizza alcune decisioni finanziarie come il pagamento delle bollette o il trasferimento di denaro su conti di risparmio.
Tutto ciò ti porterà ad ingannare a tua volta il tuo cervello e fargli compiere azioni positive per le tue finanze attraverso un’operazione di anti-nudging.
In conclusione, la finanza comportamentale ci aiuta a comprendere meglio come le persone prendono decisioni finanziarie. Integrando la psicologia e l’economia, mette in luce le numerose irrazionalità che influenzano le nostre scelte economiche così da poter prenderne coscienza. Strumenti concreti come il nudging hanno l’obiettivo di trovare soluzioni pratiche per migliorare il comportamento finanziario, spingendo tutti noi verso decisioni più sane e sostenibili senza limitare la nostra libertà di scelta.
Giulia Di Mario 3f
foto da La repubblica






