Veronica Marzo: un lungo viaggio verso le stelle

Ha seguito le stelle, letteralmente; le ha studiate, le ha analizzate, le ha addirittura osservate. Veronica, l’ex studentessa del Bertolucci, ha quasi concluso il suo viaggio nel corso di Ingegneria aerospaziale al Politecnico. All’inizio è stato difficile ambientarsi  a Milano e nell’ambiente universitario tra molti studenti prevalentemente maschi , ma in seguito ha trovato un gruppo di compagni di corso (unica ragazza) con cui studiare e collaborare.

Cosa ti ha portato a scegliere questa facoltà? E cosa ti ha avvicinato al campo dell’ingegneria aerospaziale?

Durante il periodo liceale mi sono interessata alle materie scientifiche, all’astronomia invece lo ero già da molto tempo. Ero così appassionata che mi sono anche ‘intrufolata’ in alcune uscite presso università incentrate su questa materia. La scelta dell’ingegneria aerospaziale mi dava l’ opportunità di unire entrambe le passioni.

Com’è stata la tua esperienza al Bertolucci? Ti ha aiutato in qualche modo ad intraprendere questo percorso?

È stata un’esperienza molto positiva, soprattuto grazie al rapporto con i professori; il prof. Armillota e la prof. Campanini mi hanno sostenuta e aiutata nel mio percorso, in particolare per entrare al politecnico di Milano. Nel percorso liceale il rapporto con i professori e’ importante e utile, in particolare quando si tratta del proprio futuro.

C’è stato un episodio particolare di questi anni che ti è rimasto impresso?

Sicuramente, nell’ambito del PCTO della terza, l’organizzazione del Decennale del Bertolucci, un evento che ha richiesto impegno e dedizione, ma ha portato la nostra classe ad unirsi per un obiettivo ambizioso, che ci ha dato tanta soddisfazione.

Com’è stato il passaggio dal liceo all’università e com’è stato trasferirsi da Parma a Milano?

Il passaggio all’ università è stato drastico, poiché l’approccio al metodo di studio è completamente diverso, anche se le basi sono quelle apprese al liceo.  Per quanto riguarda la metropoli, piano piano mi sono adeguata, ma Milano offre maggiori stimoli a livello universitario e lavorativo rispetto ad una piccola città come Parma.

Come ti sei ambientata tra i tuoi compagni del Politecnico?

Essendo  un ambiente abbastanza competitivo, il supporto tra i compagni è difficile, però si può comunque creare quel gruppetto di amici con cui condividere successi o farsi aiutare. Il fatto di essere una ragazza in un ambiente maschile ha aumentato le difficolta’: di  ragazze ce ne sono poche, ma nell’ultimo periodo stanno aumentando, per fortuna!

Qual è un consiglio che avresti voluto ricevere e che vorresti dare agli studenti di oggi?

Seguire i propri sogni, nonostante il parere degli altri. Quando ho scelto questo percorso ho ricevuto molte critiche, ma oggi sono fiera  per averlo portato a termine. Se qualcuno vi dice che non siete adatti, ma voi ci credete davvero, seguite questa strada, non ve ne pentirete!.

Il sogno di qualsiasi bambina: se un giorno ti venisse offerta la possibilità di andare sulla Luna, accetteresti?

Sicuramente, anche se mi ispira molto il lato ingegneristico. non voglio essere solamente la persona che va sulla luna, vorrei contribuire anche a portare qualcuno sulla Luna, diventando il tassello che porterà a nuove scoperte in questo ambito.

Veronica ci insegna quindi che se si ha un sogno, bisogna seguirlo, anche se qualcuno ti critica o la strada è tortuosa. L’importante è seguire la propria stella, anche quando sembra lontana.

Davide De Prezzo 1F

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