Recensione: Tutti i soldi del mondo

Anno: 2018

Durata: 132 minuti

Regia: Ridley Scott

Cast: Michelle Williams, Mark Wahlberg, Christopher Plummer, Charlie Plummer

 

Intervallando la saga prequel di “Alien”, Ridley Scott ritorna quest’anno al cinema con il “Tutti i soldi del mondo”, thriller che aveva già fatto parlare di sè per la decisione della produzione di rimpiazzare l’attore Kevin Spacey per scandali di natura sessuale quando ormai il processo produttivo era ormai in fase conclusiva.

Nonostante la fretta imposta dal cambio di attore e del poco tempo a disposizione nel rigirare le scene, possiamo tranquillamente constatare che Christopher Plummer sia stato all’altezza delle aspettative, regalandoci una performance che gli è valsa una candidatura ai Golden Globe e ai BAFTA come miglior attore non protagonista.

Il film racconta di un fatto realmente accaduto nell’Italia degli anni ‘70. Nella Roma degli anni di piombo, seguiamo una passeggiata di Jean Paul Getty III (nipote dell’allora uomo più ricco del mondo) che richiama le passeggiate di Marcello Mastroianni nella Roma mondana della “Dolce Vita” di Fellini, quando assistiamo al suo rapimento.

Nelle due ore che seguono, la madre tenterà disperatamente di salvarlo, confrontandosi col ricco suocero che, nonostante le sterminate possibilità economiche, è deciso a non pagare il riscatto per assicurarsi il ritorno del figlio.

Usando l’espediente del rapimento, il film approfitta per concentrarsi sulla figura di J. Paul Getty, petroliere senza scrupoli, genio della finanza, collezionista di oggetti d’arte e padre freddo e distaccato.

Alla domanda “Lei quanti soldi ha?” lui risponde: “Non ne ho idea, ma del resto, se puoi contare i tuoi soldi, non sei un vero miliardario”; ed è proprio sul suo rapporto coi soldi che il film si concentra, lasciando comunque altrettanta importanza alla vicenda del rapimento, scavando nel sottobosco criminale del nostro paese, dalle Brigate Rosse alla mafia.

Adattandosi allo stile del thriller, Scott gira un film quadrato, senza badare a svolazzi inutili e concentrandosi sulla trama e sulla sceneggiatura, che qui costituiscono il perno del film, aiutato dalle convincenti interpretazioni del cast, su cui spicca quella di Christopher Plummer, uno degli attori più papabili per l’oscar per il miglior attore non protagonista.

In conclusione, “Tutti i soldi del mondo” è un film che racconta una storia apparentemente classica e già vista in maniera profonda, indagando nell’aspetto più intimo e oscuro della psiche umana. Per questo motivo vi consigliamo di non perdervelo assolutamente.

 

I cineredattori: Marco & Davide

 

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