Cyrano deve morire!

Un’impalcatura di ferro a due piani, i due protagonisti Cyrano e Cristiano che dall’alto di un balcone figurato brindano all’alleanza: conquistare Rossana unendo i loro punti di forza. Le due bottiglie con cui brindano vengono dall’alto rovesciate sul capo dell’attrice che, a piano terra  e in abito da sposa, interpreta il ruolo di Rossana; agli occhi dello spettatore questo gesto assomiglia all’atto di urinarle addosso, sottolineando in modo molto forte ed efficace l’oltraggio che il loro patto le causerà.

L’11 Aprile la 2^E, assieme a molte classi di altre scuole, ha assistito allo spettacolo “Cirano deve morire” scritto da Leonardo Manzan e Rocco Placidi, al Teatro Due a Parma. L’opera è tratta dalla tragedia teatrale “Cyrano de Bergerac”, che narra le sfortunate avventure di Cyrano, un innamorato che ritiene di essere troppo brutto per dichiararsi a Rossana, il suo grande amore. Quest’ultima è infatti innamorata del bel Cristiano, il quale a sua volta ritiene di non essere all’altezza dell’intelligenza di lei e accetta di farsi aiutare da Cyrano, abile poeta, per conquistarla anche con le parole. Ella infatti desidera un uomo che non sia solo affascinante, ma anche abile nel comporre poesie d’amore.

Lo spettacolo, caratterizzato dalla reinterpretazione in chiave rap del copione originale, è stato molto coinvolgente grazie alle molteplici interazioni col pubblico da parte degli attori. Ad esempio, nella prima parte dello spettacolo, era possibile scontrarsi con il protagonista Cirano in un “freestyle”, utilizzando la propria creatività per comporre versi cantati in rap volti a sminuirlo. Molti ragazzi tra il pubblico hanno provato, inutilmente, a eguagliare la sua bravura con le parole, esattamente come nel testo originale Cyrano si scaglia in versi contro i suoi detrattori.  Un’altra scelta interessante della regia è stata presentare la storia dal punto di vista di Rossana, che passa in primo piano rispetto alle altre due figure maschili, e dà all’opera un significato più moderno di critica al patriarcato. La messa in scena è stata molto accattivante; i giochi di luci e il fumo uniti al rap fornivano un’esperienza molto vicina a quella di una discoteca e quindi ancor più gradita al pubblico giovanile che assisteva. 

Alcuni di noi non hanno molto apprezzato però che la messa in scena moderna facesse spesso uso di termini e riferimenti volgari, non presenti nel testo originale, che abbiamo letto, e in cui Cyrano è uno spadaccino colto e raffinato e non un rapper di strada. D’altra parte, già dal titolo, si poteva intuire che non fosse esattamente uno spettacolo convenzionale, e in ogni caso la rappresentazione ha suscitato discussioni vivaci in classe e ha permesso di esplorare tematiche complesse legate all’amore e alla società contemporanea: in amore bisogna aver paura di un rifiuto? E’ più importante la bellezza esteriore o quello che uno ha nel cuore, i suoi talenti? Quanto è difficile accettarsi per quello che si è? E quanto conta la sincerità negli affetti? Insomma un spettacolo che ci è piaciuto molto, bravissimi gli interpreti Paola Giannini, Alessandro Bay Rossi, Giusto Cucchiarini.

Maria Vittoria Pelani, Riccardo Furlotti, Cesare Corradi, Samuele Camarda 2E

foto di Serena Cavazzini

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