A settecento anni dalla sua morte, Dante Alighieri rimane il protagonista di numerose iniziative organizzate in tutta Italia per celebrare i versi ed i valori che le terzine della Commedia trasmettono. Per avvicinare i giovani alla bellezza della cultura, dell’arte e della poesia sempre viva del poeta fiorentino, il Lions Club Parma Host ha organizzato ed offerto ai liceali del Bertolucci e del Romagnosi, nella cornice unica del Teatro Farnese, Lecturae Dantis, a cura della Compagnia degli Speziali.
In maniera del tutto originale, a letture di canti tratti dalla Commedia (Inferno, VIII, XXI, XXXII-XXXIII; Paradiso, II, XXX, XXXIII), fatte con voce, immagini e musica, si alternano carmi di Thomas S. Eliot ed Ezra Pound, recitati in lingua originale; inoltre scene di critica, confronto e commento tra attori, che riescono a far risaltare la storia e le emozioni che trapelano dalle parole di Dante, mettendo in scena e attualizzando i canti più famosi del poema.
Durante il percorso che gli ha permesso di completare la stesura della Divina Commedia, Dante cerca di allontanarsi da se stesso per diventare poeta e profeta di Dio. Vuole che la sua opera vada oltre se stesso ed il suo tempo: la narrazione dei fatti, di stampo medievale e stilnovista, riesce a costruire una storia viva nel momento in cui fu scritta fino ai giorni nostri.
La rappresentazione comincia in un’atmosfera buia, caratterizzata dalla presenza luminosa di un velo rosso fuoco, che rimarrà un elemento importante durante tutto il corso dello spettacolo. Le immagini e la musica sono accompagnate da poesie di John Keats ed Ezra Pound, seguite da una “romantica” interpretazione dell’episodio di Francesca , definita “una piccola intellettuale di provincia” e paragonata a Madame Bovary, che agisce secondo i modelli letterari del proprio passato e rovina la propria vita lasciandosi andare a un amore carnale e adultero.
Seguono le letture dell’VIII e del XXI canto, intervallate da dialoghi comici e satirici. Nel XXI canto in particolare, Virgilio e Dante entrano nella quinta bolgia, dove sono puniti i barattieri, che avevano usato le cariche pubbliche per arricchirsi attraverso la compravendita di provvedimenti, permessi e privilegi. La corruzione, l’esilio e l’uso illecito dei privilegi politici sono temi noti anche alla storia italiana recente, da Tangentopoli in poi.
A rabbuiare l’atmosfera, con letture dai canti XXXII-XXXIII, la “tragica” messa in scena dell’episodio del conte Ugolino, uno dei più commoventi e strazianti della Commedia. Gli attori, tenendo in braccio fantocci senza vita, si soffermano sulle sofferenze che sono costretti a subire i figli per le colpe dei padri, alludendo al coinvolgimento emotivo suscitato in Dante per le sofferenze fatte subire alla sua famiglia.
Le porte dell’Inferno dantesco si chiudono lasciando spazio all’apertura di quelle del Paradiso, introdotte da una poesia di Thomas S. Eliot e una breve discussione tra attori. I canti XXX e XXXIII ci conducono nell’Empireo, alla visione della rosa dei beati e, grazie alla preghiera alla Vergine, alla visione di Dio.
Nella scena finale due attori discutono sul significato dell’opera: una mera finzione poetica, non attuabile alla realtà contemporanea, in quanto ‘Dio è morto’, metafora della decadenza de i valori rispetto al passato; o una visione che stupisce e prepara la propria strada verso la conoscenza, attraverso la curiosità e la fede?
Lo spettacolo si rivela una rappresentazione coinvolgente, che riesce a dare voce al poeta, attraverso le interpretazioni del suo più grande capolavoro. Tutti abbiamo studiato e studiamo Dante a scuola, tanto da poter dire di conoscerlo. Iniziative del genere sono fondamentali per staccarsi dal percorso formativo tradizionale in modo da cogliere altri aspetti e significati del messaggio universale dantesco.
Al termine, una visita in Palatina alla sala Petitot per ammirare un antico manoscritto miniato della Commedia, risalente al periodo di poco successivo alla morte di Dante, importante tesoro letterario e filologico, che , restaurato da poco grazie ai Lions, è stato riportato al suo splendore artistico.
Celeste Barbieri
Aurelia Daidone