Niente più “ animali” per strada: il fenomeno del “cat calling”

Avete seguito la vicenda di Aurora Ramazzotti che, dopo aver ricevuto apprezzamenti indesiderati durante una sessione di workout all’aperto, ha denunciato pubblicamente di essere stata vittima di catcalling? 

Er Faina, influencer noto per esporsi frequentemente e spesso in modo poco educato, in risposta alla dichiarazione di Aurora ha espresso la sua idea:  a parer suo se ciò che viene detto si limita ad un apprezzamento, dovrebbe essere visto dalla donna in maniera positiva piuttosto che come una molestia. Fa rientrare nel catcalling solo i casi nel quale viene utilizzato un linguaggio moralmente e psicologicamente pesante o si arrivi ad un contatto fisico diretto che potrebbe provocare disagio.   

   foto dalle storie di Aurora

Ma cos’è questo fenomeno di cui si parla tanto in questi giorni? 

Vi hanno mai fischiato per strada? Hanno mai suonato il clacson al vostro passaggio? Si sono mai rivolti a voi usando appellativi volgari e inappropriati? Allora siete stati vittime di catcalling. Sicuramente conoscete il significato di questa parola: è un termine per indicare tutte quelle molestie verbali subite da un individuo per strada. Gli interessati sono soprattutto, anche se non esclusivamente, le ragazze e le donne. L’etimologia del termine va ricercata già nella metà del XVII secolo, quando indicava un fischio o uno strumento, che ricordava il verso aggressivo di un gatto, utilizzato per esprimere disapprovazione all’interno dei teatri.  C’è chi sostiene che sia una forma di apprezzamento e che debba essere inteso come un complimento e c’è chi lo considera molto offensivo; risulta quindi una questione abbondantemente discussa, tra tesi opposte. È vero che le persone, accusando il catcalling, sono semplicemente troppo sensibili? 

 

Ci siamo stancate

Sono molteplici le testimonianze di persone che sono state soggette a fischi, insulti o proposte indesiderate. Solo parlandone è possibile comprendere il disagio e i danni che subisce quotidianamente l’84% delle donne e il 6,3% degli uomini in Italia.

“Sono Giulia, ho 16 anni e sono stata vittima di catcalling per la prima volta quando ero in seconda elementare. 

Ero con una mia amica e stavamo tornando a casa da scuola per la prima volta da sole finché una macchina si è fermata di fianco a noi e ha abbassato il finestrino: era un uomo sulla sessantina e ci ha chiesto se volevamo andare via con lui. 

Per qualcuno potrebbe sembrare una cosa banale ma a me ha cambiato la vita, da quel giorno non sono più tornata a casa da scuola a piedi.  Spesso quando succede un episodio simile al mio si tende a dare la colpa alla vittima perché vestita in modo provocante o perché era in un brutto quartiere ma nessuno capisce che a sbagliare non è chi subisce. 

Secondo me chiunque può andare in giro vestito come vuole e nessuno ha il diritto di giudicare e fare commenti indesiderati. Si tende a sdrammatizzare sull’argomento ma solo chi ha subito in prima persona la cosa può capire quanto ti cambi la vita.”

 

“Sono Martina, ho 16 anni e non sono mai stata vittima del catcalling, o almeno non direttamente. Leggere e ascoltare le storie delle persone che l’hanno subito hanno influenzato il mio modo di camminare, di vestire, di approcciarmi a chi incontro per strada. Pur non avendo mai subito in prima persona un orrore simile provo parecchio disagio nel camminare da sola in città, che ci sia buio o luce, che ci siano tante o poche persone. Non giro spesso in compagnia e, col tempo, ho iniziato a prendere sempre più precauzioni, su consiglio di amiche e genitori. Da un punto di vista fisico, sebbene non sia l’unico aspetto da tenere in considerazione, sono più debole di un qualunque possibile malintenzionato, pertanto limitare i rischi è una delle poche armi di difesa che ho a disposizione. “Non vestirti in modo provocante”, “evita di attirare l’attenzione su di te” sono i consigli più efficaci, per quanto oggettivamente assurdi, considerando che implicano che il gesto del malintenzionato sia causato dalla vittima, che una ragazza della mia e di qualsiasi età possa seguire.” 

 

“Sono Sofia, ho 16 anni e sono stata vittima di catcalling per la prima volta a 14 anni. Mi è capitato di ricevere colpi di clacson, proposte, grida dal finestrino abbassato delle automobili. -Io me le farei tutte- mi è stato detto mentre ero con una mia amica da parte di un uomo sulla quarantina d’anni davanti ad un centro commerciale. -Dove state andando, voglio venire con voi-  è stato detto a me e a mia sorella da un ragazzo che non avrà avuto meno di venticinque anni. Frasi che rimangono impresse nelle nostre menti, frasi che ci impediscono di essere libere, delimitando la nostra libertà a certi luoghi considerati “sicuri” e a certi tipi di abbigliamento che ci fanno sentire meno esposte alle azioni altrui. Queste non sono situazioni fuori dal comune, per quanto una persona possa non aver sentito testimonianze a riguardo. Non possiamo continuare a difendere questo fenomeno, né scaricando la colpa sulle circostanze in cui erano le vittime, né tantomeno attribuendo i torti alla natura “irrefrenabile” dei catcallers. In una società libera noi donne non dovremmo essere terrorizzate dal camminare da sole di sera, non dovremmo temere la nostra sicurezza solo per il nostro modo di esprimerci a livello estetico. Non dovremmo sentirci dire dall’opinione pubblica “Te la sei cercata”. “

 

“Sono Greta, ho 16 anni e, anche se indirettamente, sono stata vittima di catcalling. Le storie delle mie compagne, i video e le testimonianze che si possono facilmente trovare in rete di ragazze che hanno subito molestie, mi hanno influenzata, facendomi sentire violata come donna. Ascoltare ogni giorno le esperienze di centinaia di ragazze ha cambiato il mio modo di approcciarmi alle persone; ho iniziato a pormi domande come “questa maglietta la posso mettere?” oppure “posso passare per questa strada?”; mi sento a disagio a camminare sola in mezzo alla gente; ho paura di ricevere in qualsiasi momento commenti indesiderati, fischi o proposte inopportune, sia da ragazzi sia da uomini che hanno il doppio o il triplo della mia età. Non è normale che una donna, che sia più o meno giovane, debba avere questi timori, che debba prendere “precauzioni”, che debba essere privata della libertà di potersi vestire come vuole, di poter camminare dove le pare sia da sola che in compagnia, e non è giusto che alla vittima venga detto “eh vestita così te la sei cercata”, “lo sapevi che quello è un brutto quartiere”. Ci siamo stancate ed è il momento che qualcosa cambi.”

 

La legge

Legalmente, il giudizio su questo fenomeno varia da paese a paese. Dal 2016 nelle Filippine, il Safe Spaces Act prevede multe e, in casi gravi, detenzione per le persone che compiono molestie di strada come fischi e pappagallismo, atti misogini, insulti sessisti, sguardi insistenti e inappropriati e anche barzellette a sfondo sessuale, il tutto sia in pubblico che online. Una legge simile ha trovato posto nel 2018 in Francia. È diverso il discorso negli Stati Uniti: il Primo Emendamento protegge chi pronuncia oscenità, discorsi offensivi ed incitamento all’odio. Le aggressioni fisiche invece sono ovviamente punibili. 

In Italia l’articolo 660 del codice penale configurabile con il reato di molestia e disturbo pubblico, che è punito con l’arresto fino a sei mesi o con l’ammenda fino a 516€, differisce dal fenomeno del cat calling per due ragioni: l’articolo tutela la pubblica tranquillità, non la quiete del privato, e i fenomeni del cat calling non sono ritenuti di sufficiente disturbo per essere considerati reato. 

Per quanto riguarda altri stati europei, il catcalling è trattato come in Italia, non è cioè punito.  

A partire dalla Francia, le molestie morali (harcelèment moral) sono vietate dall’art. L 122-49 del Code du travail e punite dall’articolo 222-33 -2 del Code pénal con due anni di reclusione e 30.000 euro di ammenda, mentre le molestie sessuali (harcèlement sexuel) sono – in generale e non solo nel mondo del lavoro – proibite dall’articolo L 122-46 del Code du travail e punite dall’articolo 222-33 del code pénal. 

Per la Germania, invece, dal 10 novembre 2016 è entrata in vigore la nuova legge dei ‘Delitti contro la libertà sessuale’, frutto delle modifiche apportate dalla Cinquantesima legge di modifica del codice penale – Rafforzamento della tutela dell’autodeterminazione sessuale (Fünfzigstes Gesetz zur Änderung des Strafgesetzbuches – Verbesserung des Schutzes der sexuellen Selbstbestimmung), del 4 novembre 2016. In più, è stato introdotto il principio del ‘No significa no’ (‘Nein heißt Nein’), in virtù del quale, ai fini della configurazione della fattispecie penale, è sufficiente che vi sia il diniego della vittima all’atto sessuale.

Passando invece alla Spagna, le molestie sessuali sono punite ai sensi dell’articolo 184 del Còdigo penal. La disposizione sanziona sia le molestie sessuali compiute sul lavoro, che quelle perpetrate in ambito educativo.

In breve, il catcalling non è legalmente punibile, poichè non è un’azione considerata una vera e propria molestia verbale/sessuale. 

 

Cosa fare

Cosa fare se ti trovi coinvolta in un episodio di cat calling?

Oggi come allora, il modo di vestire non è un fattore determinante e valido per essere soggetti al cat calling. Purtroppo questi episodi si verificano indipendentemente da noi, dal modo in cui ci vestiamo, uscire con il giaccone ed essere soggetto a questa “molestia”, succede.  Quello che si può decidere è il modo in cui reagire; dunque, cosa possiamo fare se ci troviamo in una situazione simile?

Facciamo finta di trovarci da soli in un parco, stiamo camminando tranquillamente quando uno sconosciuto inizia a sviluppare un atteggiamento molesto nei nostri confronti, possono essere fischi o esclamazioni provocanti. Da subito dobbiamo cercare di mantenere la calma e presentarci indifferenti di fronte a queste “avance”, cercando di estraniarci dalla situazione in modo naturale. 

Se l’individuo persiste, avvicinandosi a noi con atteggiamento malevolo, pre installate delle applicazioni (come Sekura, BeSafe e SiamoSicure) per contattare i vostri numeri d’emergenza e la polizia, in modo veloce e immediato.  Grazie a queste app riuscirete a mandare un messaggio con la vostra attuale posizione a contatti di emergenza e, a contattare la polizia.  Un’alternativa può essere quella di chiamare una persona fidata e chiederle di tenerci compagnia. Esistono anche dei video online (come quello dell’influencere Jenny de Nucci su TikTok), i quali permettono di inscenare una finta conversazione nei momenti di pericolo. Ciò che consigliamo è di evitare luoghi isolati e cercare di mostrarsi indifferenti di fronte ai cat callers; se inevitabile cercare di adottare alcuni di questi comportamenti da noi suggeriti. 

Come comunità dobbiamo impegnarci a condannare sempre di più questo tipo di comportamento, rendendolo sempre meno diffuso. Dobbiamo coalizzarci contro queste persone, facendo loro  capire quanto questa cosa sia sbagliata, sensibilizzando i giovani prima di tutti. Sforziamoci, seppur talvolta doloroso, di parlare delle nostre esperienze. 

Se ne abbiamo la possibilità, parliamo a queste persone, reagiamo  quando ci rivolgono la parola per strada. Qualcuno  che passa di lì come noi, potrebbe unirsi alla nostra voce, facendo sentire per una buona volta a disagio chi disturba e non la vittima.  L’unico modo per superare questo fenomeno è insieme, l’unione fa la forza. C’è speranza. 

 

Approfondimento svolto dalla 3E 

 

Bibliografia

Al link i film su questo argomento:

https://www.filmaboutit.com/it/movies/topic/stalking-358/

Per approfondire l’argomento si possono consultare i seguenti indirizzi:

https://www.google.com/amp/s/www.ilcapoluogo.it/2021/04/14/catcalling-e-donne-anche-un-fischio-e-un-colpo-di-clacson-in-strada-sono-molesti/amp/

https://libreriamo.it/lingua-italiana/catcalling-che-cose-e-perche-e-un-fenomeno-da-combattere/

https://www.google.com/amp/s/www.money.it/%3Fpage%3Damp%26id_article%3D107865

https://www.gliscrittoridellaportaaccanto.com/2020/11/catcalling-e-stereotipi-le-parole-della-violenza-di-genere.html?m=1

https://www.diritto.it/il-fenomeno-del-catcalling/

https://www.giambronelaw.it/site/sezione-notizie/catcalling-reato-molestie-stalking-donna-trauma-ingiuria

I link dei libri al riguardo:

https://www.unilibro.it/libro/amoruso-g-cur-/catcalling/9788832048414

https://www.amazon.it/Catcalling-Soho-Lee/dp/1948830388

Altri  video riguardo all’argomento:

https://video.repubblica.it/cronaca/perche-si-dice-catcalling-origine-e-significato-del-termine-inglese/385005/385733

https://m.youtube.com/watch?v=c0kLGmkjAy8

se pensate che Er faina abbia ragione

https://www.ilredpillatore.org/2021/04/se-sei-brutto-e-catcalling-se-sei-bello-e-galanteria.html

Luciana Littizzetto, la lettera contro il cat calling a “Che tempo che fa”:

“Potrebbe interessarti: https://www.torinotoday.it/social/luciana-littizzetto-cat-calling.html

 

 

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