Curiouser and curiouser! #a word, please!

I classici hanno sempre qualcosa da dire, anche se si tratta di classici del ‘nonsense’ dove ogni logica viene sovvertita, come succede in ‘ Alice nel paese delle meraviglie’.

Chissà se quando fu pubblicato nel 1865, il suo autore, un professore di matematica di Oxford, si immaginava che sarebbe diventato un libro di culto, da citare ad ogni piè sospinto, e un fenomeno globale inarrestabile.

Una mostra Alice: Curiouser and Curiouser, la più grande retrospettiva mai dedicata alla protagonista delle strane avventure ideate da Carroll, sarà inaugurata il 27 marzo 2021 al Victoria & Albert Museum di Londra, confermando il ruolo di icona conquistato da Alice. (https://www.vam.ac.uk/exhibitions/alice-curiouser-and-curiouser)

Rincorrere un Coniglio Bianco, sprofondare sottoterra, far conoscenza con il gatto del Cheshire, quello che scompare, lasciando però sospeso in aria il suo sorriso, prendere il tè con una Lepre Marzolina ed un Cappellaio Matto, sono esperienze diventate parte integrante della cultura anglosassone.

The White Rabbit, the Mad Hatter, the Cheshire Cat sono tutte voci dell’Oxford Dictionary; Alice-in-Wonderland, è diventato un aggettivo, usato per descrivere una situazione molto strana, in cui accadono cose prive di senso e che sono il contrario di quello che ti aspetteresti ( un po’ come il mondo post Covid!).

Tra le varie citazioni diventate espressioni idiomatiche,

CHASING A WHITE RABBIT significa inseguire l’impossibile, una fantasia, un sogno.

DOWN THE RABBIT- HOLE  sì può usare sia per indicare una situazione difficile e complicata, sia per una situazione in cui si è talmente presi che si perde la cognizione del tempo.

A CHESHIRE CAT GRIN è un ampio sorriso stampato in viso, magari anche un po’ malizioso, mentre MAD AS A HATTER* corrisponde al nostro modo di dire ‘matto come un cavallo’.

CURIOSER AND CURIOSER, esclama Alice all’ inizio del secondo capitolo delle sue Avventure.

Sempre più strano, più bizzarro, più curioso. A dire il vero, è un modo di esprimersi sospetto di sgrammaticatura. Infatti, vorrebbe essere un comparativo di “curious”,  ma non segue la regola. Invece di dire “more and more curious”, è come se dicesse “sempre più curiosissimo!”. Quindi, che cosa ha fatto Alice? Ha seguito anche qui la filosofia del nonsense, cioè ha stravolto la logica della grammatica. Un titolo perfetto per una mostra dedicata alla bambina che incoraggia tutti noi a mettersi sempre in discussione, senza smettere mai di imparare, esplorare e sognare.

*Questa frase era già di uso comune nell’800 , quando chi fabbricava cappelli, a causa del  mercurio che veniva utilizzato per il feltro, manifestava spesso sintomi assimilabili allo squilibrio mentale, ma divenne popolare grazie al ‘Mad tea-party’ di Lewis Carroll.

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