Crostata #zen -Foodie

Dopo la lettura della prima pagina dei quotidiani, I need some levity, come dice la mia amica canadese. O, per citare il poeta spagnolo Jose Bergamin, fa’ che il tuo pensiero sia profondamente superficiale. E speriamo che basti.

Il gardening, da me direttamente sperimentato, è leggero quanto basta. Unisce arte e scienza, ci aggiunge la filosofia green che va tanto di moda e pure la creatività, permettendoci di stare all’aria aperta senza presenze umane contagiose, infine allena corpo e mente. Basta avere un pezzo di terra.

Che però io non ho. Allora piano B, le piante da appartamento. Mi documento e apprendo che, poverette, anche loro sono soggette a molti fraintendimenti. Primo. E’ inutile spruzzare l’acqua sulle foglie, l’effetto dura pochissimo, meglio spostarle in un ambiente umido come il bagno. Due. Le piante in camera da letto tolgono ossigeno. Falso. Altrimenti il nostro giovanile campeggio nei boschi vicino al Lago Santo ci sarebbe stato letale. Terzo. Le piante apportano ossigeno durante la giornata. Falso. Meglio aprire le finestre, se vogliamo arieggiare i locali. Quanto sia salutare effettuare il cambio d’aria ogni ora lo abbiamo imparato benissimo.

All’azione purificatrice delle piante d’appartamento avevo peraltro già rinunciato quando avevo optato per un mini terrario con qualche cactus. Le spine, la resistenza, la rarità delle infiorescenze pareva potessero rappresentarmi meglio. Altro errore. Il terrario crea umidità, è bello da vedere ma per niente adatto a piante che crescono nel deserto. Rinuncio al deserto e, consapevole che la vita è una giungla, decido per il giardino zen da tavolo, con sabbia e rastrellino. A quali compromessi sono costretta a cedere.

Nessun compromesso, invece, sulla cucina. Quando il grasso e lo zucchero ci vogliono, non si possono eliminare. I dolci fritti tipici di questo periodo ne sono un esempio ghiotto, tutto quanto è fritto è più buono. Ma siccome io sono nel momento salutista, vi propongo una crostata salata che con un contorno può risolvere una cena o, tagliata a fettine, può servire da aperitivo.

Mariarosa va a rastrellare la sabbia del giardino zen.

Crostata salata con bresaola e robiola

Ingredienti 

100 g farina

1 bustina lievito istantaneo per torte salate

1 cucchiaio di zucchero

50 g parmigiano grattuggiato

100 g ricotta (o un vasetto di yogurt al naturale)

2 cucchiaini di sale

3 uova

100 ml latte

50 g olio di semi

Per la farcitura: 180 g robiola (o formaggio fresco spalmabile), 80 g bresaola, pomodorini, rucola, scaglie di parmigiano (o tutto quello con cui volete guarnirla)

 

Preparazione

Sgusciare le uova intere, aggiungere sale, zucchero, parmigiano. Sbattere con le fruste elettriche e aggiungere ricotta, olio, latte fino a raggiungere una miscela omogenea. Incorporare farina e in ultimo il lievito. Versare in uno stampo scanalato da crostate da 26 cm imburrato e infarinato. E’ essenziale che lo stampo sia quello speciale con un incavo lungo il bordo, in modo che una volta cotta (forno preriscaldato e ventilato, 170° per 20 minuti) e raffreddata, la possiate capovolgere e la base abbia formato una cavità su cui stenderete il formaggio spalmabile e le fette di bresaola. Aggiungete dei vegetali a vostra scelta e, prima di portarla in tavola, condite con sale, olio e limone.  

 

Può interessarti...