Gaia vuole fare la scienziata: la giornata internazionale delle donne nella scienza

“Cosa vuoi fare da grande?”

“La scienziata! ” Gaia ha solo 11 anni e le idee chiare. 

“Come mai questa scelta?”

“Perché quando siamo stati obbligati a stare tutti a casa ho guardato la televisione e ho conosciuto le facce di tante signore che lavorano per scoprire com’è fatto il virus e come sconfiggerlo. Ecco, anche io voglio fare questo: riempire le provette, indossare un camice bianco con gli occhiali e tutto il resto, se sono fortunata anche scoprire qualcosa di importante come hanno fatto Marie Curie e la Montalcini”

“Sei sicura che non sia un lavoro per maschi?”

“Sicurissima. Non si può scegliere se un lavoro lo deve fare un uomo o una donna, al massimo si può dire che ci sono più uomini o più donne che fanno un certo lavoro. In realtà solo il fatto che in un lavoro ci sia una maggioranza maschile fa pensare a quanto sia difficile per una donna raggiungere una posizione importante in quel campo: è ovvio che questa sia tanto brava quanto i suoi colleghi uomini, se non di più.” 

“Perché ci sono di più scienziati uomini che donne?”

“Secondo me dipende dal fatto che siamo abituati a vedere un uomo che fa certe cose e una donna altre. Nessuno si stupisce quando il mio amico Leo dice che suo papà è un primario di chirurgia, invece quando io dico che mia mamma è un pilota di aerei si vede che sono un po’ stupiti. E se ci stupiamo ancora per cose così banali ci sarà un motivo… 

Non ne sono sicura, ma secondo me è perché da sempre ci viene detto che sì, possiamo essere quello che vogliamo, ma resta il fatto che le donne sono più brave nelle “materie umanistiche” e gli uomini in quelle “scientifiche”. Se un bambino cresce convinto che, perché è maschio, sarà più bravo in matematica che in filosofia e una bambina che, perché femmina, sarà più brava nelle lingue che in fisica, quando gli verrà chiesto “cosa vuoi fare da grande?”, quasi tutti risponderanno basandosi su questi insegnamenti.

Facciamo anche finta che una ragazza scelga di studiare medicina ad esempio: è più facile che scelga di fare l’infermiera anzi che la dottoressa. Questo però non penso c’entri con cosa le hanno detto da piccola, ma piuttosto con il fatto che è più facile che una donna venga scelta per un posto da infermiera che per uno da chirurgo, quindi si propone per quello. Non dico che capiti sempre così, ma io rispondo secondo gli esempi che conosco.”

“C’è qualcosa che tu non sapresti fare perché sei femmina?”

“No, conosco donne che sanno fare tutto e altre che fanno tanti sbagli, come conosco anche uomini bravissimi in quello che fanno e altri che non sanno nemmeno in quale ufficio entrare. Dipende dalle persone, non dal genere.”

“Cosa vuol dire essere un bravo scienziato?”

“Per essere un bravo scienziato serve essere intelligenti e interessati alle cose che si studiano, avere tanta voglia di imparare, mettere sempre in dubbio le proprie scoperte e fidarsi degli esperimenti. Quindi facciamo un esperimento: cambiamo modo di pensare, lasciamo che il numero delle donne nella scienza cresca e vediamo quanti progressi possiamo fare”.

Cleo Cantù

in foto la giovanissima scienziata Gitanjali Rao, 15 anni, eletta ” Kid of the year”

https://www.repubblica.it/esteri/2020/12/04/news/una_ragazza-scienziata_di_16_anni_ragazza_dell_anno_di_time_magazine-276960975/

 

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