Il lato oscuro del web: come rispondere agli smascherati

Cari lettori, sono di nuovo io. Questa volta non in veste di ragazza “mascherata” ma di adolescente “disinformata”, “ipocondriaca”, “incoerente”, “portatrice sana di spazzatura” e altre offese simili, che potete trovare nei social o siti, come Magazine, Repubblica, Corriere della Sera e Gazzetta di Parma, dove è stato pubblicato il mio articolo. 

Pensavate che qualche commento negativo potesse fermare la mia mano o chiudermi la bocca? Mi dispiace per voi, ma non è così. Al contrario, sono proprio le risposte poco appropriate a farmi capire che nel mondo c’è bisogno di qualcuno che non si fermi alla prima critica e continui a portare avanti il proprio pensiero, sempre senza ledere il rispetto altrui. 

Ebbene, ciò che ho scritto è frutto di ciò che vedo e sento, non c’entra con la corruzione, la fama o il mio orientamento politico. Mi sono armata di carta e penna per esprimere la mia opinione, che sicuramente non è comune a tutti, ma che vuole cercare di far ragionare la gente, semplicemente esprimendo il punto di vista di una diciassettenne qualunque. 

Di bulli e “leoni da tastiera” ne è pieno il mondo: mi spiace constatare quanti di questi popolino i social, nati per condividere e non per offendere. 

Invece di nascondervi dietro uno schermo,  vorrei darvi un altro piccolo consiglio: non limitatevi a scrivere un commento su facebook o un messaggio in direct. Piuttosto informatevi, e informatemi, armatevi di dati reali ed elaborate per iscritto il vostro pensiero, ponendovi sempre nella posizione di accettare un parere diverso dal vostro. Esprimetevi con parole buone e argomentazioni valide, perché l’insulto o la parolaccia nasce laddove non si conoscono termini sufficienti per difendere il proprio punto di vista. Un abbraccio virtuale.

Alessia Naso.

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