La Cina, che negli ultimi anni ha compiuto un’ascesa incredibile, passando da paese “del terzo mondo” a grande potenza mondiale, si trova sotto una feroce dittatura, mascherata da “Repubblica socialista monopartitica”, capeggiata dal presidente Xi Jinping.
Il popolo cinese è formato da diverse etnie. La più importante è l’Han (circa il 92% della popolazione)ma sono presenti alcune minoranze; Tra queste troviamo gli Uiguri, di religione musulmana,che rappresentano “solo” lo 0,6% della popolazione.
Dal 2001 lo stato ha avviato una vera e propria persecuzione ai danni di questo gruppo, facendola passare per lotta al terrorismo. La regione dello Xinjiang, a nord della cina, è uno dei posti più sorvegliati al mondo, nel quale avvengono circa il 20% degli arresti del paese.
Nel 2009 si sono verificati gli scontri più violenti tra gli Uiguri e gli Han, costato 200 vittime e 1500 arresti alla minoranza. Gli arresti si sono intensificati fino ad arrivare alla creazione di veri e propri Lager nel 2014, i quali sono aumentati nel 2016, in modo da poter ospitare, secondo il times, circa un milione di persone.
La popolazione cinese è al corrente dell’esistenza dei “campi di trasformazione”però il governo ha un tale controllo delle informazioni che circolano nella nazione, che nulla trapela su questo argomento e le informazioni che abbiamo derivano da alcune fughe di notizie.
Ciò che sta accadendo si avvicina alle modalità con cui è stato compiuto l’olocausto, malgrado non si abbia la certezza di cosa accada ai prigionieri dei campi; tuttavia questa notizia è troppo poco conosciuta per la barbarie che rappresenta.
Fonti:
tg24.sky.it
Francesco Carboni