Le marmotte, quelle adorabili e paffute creature che si vedono sui monti, hanno una delle comunità più complesse dell’ecosistema alpino e appenninico. Questi roditori inoltre hanno un complesso sistema di comunicazione e di ruoli: quando si sente il fischio della marmotta non è altro che un avviso alle sue compagne di rientrare a causa di un imminente (fischio lungo) o presunto (fischio corto) pericolo; nel caso una marmotta fosse troppo lontana da una imboccatura della tana ci sono i rifugi, buche nel terreno per proteggersi dai predatori.
La cosa più sorprendente è che, arrivato l’inverno, assumono una formazione ad involtino, con i cuccioli e le femmine verso l’interno avvolti dai maschi, tenuti fuori perché più grassi. Durante l’estate i maschi sono reclusi nella tana e rifocillati dalle femmine. Se tutti non facessero il proprio lavoro e quindi se i maschi non ingrassassero a dovere, l’intera colonia rischierebbe di morire di freddo durante il letargo, in un perfetto equilibrio fra il dare e il ricevere. La ricetta perfetta per una convivenza in armonia.
Bianchi Giulia