Sopra ogni aspettativa: queste le parole per descrivere il nostro viaggio. Ho sempre sottovalutato questa terra, la Lucania. Pensavo fosse una terra arida e senza risorse ma mi sbagliavo. Da quando siamo arrivati mi sono sentita subito a casa; i paesaggi sono affascinanti: da lasciare senza fiato.
E Matera? Matera è arte, è storia, è cultura.
Ho avuto la possibilità di conoscere persone nuove che mi hanno insegnato molto, ma ho anche rinforzato il legame con i miei compagni.
(Martina Sozzi 3°D)
Noi alunni delle classi 1°T e 3°D del Liceo Attilio Bertolucci abbiamo avuto la possibilità di portare a termine un grande progetto, riuscendo ad ampliare l’orizzonte delle nostre conoscenze sia dal punto di vista culturale che sociale. Il progetto, promosso dall’associazione My JA Italia, nasce grazie al programma di PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), al quale una delle due classi ha aderito, permettendo di stringere un gemellaggio con il Liceo Scientifico e Sportivo Dante Alighieri di Matera, una città accogliente e baciata dal sole.
Dal 30 Aprile al 5 Maggio abbiamo seguito un itinerario storico e letterario attraverso il territorio lucano. Il prossimo anno, per reciprocità, accoglieremo i ragazzi materani guidandoli a visitare Parma nella veste di Capitale della Cultura 2020. Il nostro obiettivo è quello di gettare le basi per la costituzione di rapporti tra coetanei provenienti da realtà diverse.
Un viaggio che ognuno di noi ha aspettato con ansia, questo che ci ha portato a scoprire Matera e i tanti fili che la legano a storia, arte, narrativa e poesia. Alla base delle nostre giornate ha sempre regnato il divertimento, coniugato ad un lavoro intenso e appassionante. Qui, in Lucania, abbiamo anche osservato i luoghi descritti nel libro Cristo si è fermato a Eboli di Carlo Levi, letto prima della partenza.
Abbiamo avuto l’opportunità di stringere nuovi rapporti con i ragazzi di Matera, con i quali sicuramente continueremo a sentirci per mantenere i rapporti semplici e genuini che in poche ore si sono creati tra noi. Uno scambio di tradizioni locali, cibi tipici e qualche modo di dire dialettale ci hanno permesso di confrontarci e di presentarci come figli della nostra cultura, tanto distante quanto affascinante. Torniamo con il cuore riempito del ricordo di persone che ci hanno accolto a braccia aperte e ci hanno fatto sentire parte di loro, con 800 km di distanza abbattuti in una mattinata.
Vedendo e conoscendo luoghi particolari, antiche tradizioni, persone allo stesso tempo così diverse e simili a noi ci siamo resi conto di aver imparato a conoscerci sia come gruppi classe e sia come singoli individui. In questa terra abbiamo trovato un mosaico di voci, di opere, di cultura; queste si fondono e convivono tra loro, dai sassi al castello fino alle tele di Carlo Levi.
Ogni tradizione è figlia di una cultura antica, ed incontrarne nuove, fino ad ora poco conosciute, è uno dei tesori più grandi che ci possa essere regalato: è stata aria fresca, una piacevole ventata che ci ha scompigliato i capelli.
Il viaggio è stato accompagnato da tanti sorrisi: quelli di chi è appena partito, di chi si vede in televisione per la prima volta, di chi rivede il mare dopo troppo tempo e di chi si ritrova le scaloppine nel piatto per il quarto giorno di fila, insomma siamo diventati dei veri e propri Pramzàn dal Sass, anzi parmigiani dei sassi, quelli di Matera.
Valentina Ampollini, Giulia Campanini, Alessia Naso e Alessia Prisinzano.