ABOUT ME – STORIE DI ORDINARIO BULLISMO

Uno degli anni più brutti della mia vita, se non il più brutto in assoluto.

Terza media, un sabato, quinta ora, disegno tecnico.

Sono intenta a fare una proiezione ortogonale, sento delle risatine, mi giro. NIENTE.

Allora continuo a fare il disegno, sento dei rumori, mi guardo attorno. NIENTE.

Il prof continua a spiegare senza accorgersi di nulla, allora io smetto di fare il disegno, mi giro e mi ritrovo i capelli pieni di scotch di carta ….

Giusto il tempo di rigirarmi e  squadra e compasso sono spariti.

Inizio ad alterarmi: “PIANTATELA! PIANTATELA!” ripeto, ma tra il prof e la classe mi sembra di essere in un mondo di sordi!

Torno a fare il disegno, tempo due minuti e ho anche tutta la schiena piena di palline di scotch.

A quel punto mi alzo in piedi e sbotto.

Inizio ad urlare con un tono elevato, e il prof non se ne accorge!

Subito dopo sparisce tutto il mio materiale da disegno.

Tempo tre minuti e mi trovo anche senza occhiali. (Fregati! Ci vedo bene, se non meglio, senza occhiali ….)

Dopo un po’ suona la campanella.

Mi dirigo verso i cestini e recupero le mie cose che lì sono state precedentemente gettate.

Poi finalmente vado a casa.

EVVIVA! Finalmente un’ altra settimana andata.

Arrivata a casa racconto tutto a mia mamma e piango, cosa che non ho mai fatto in classe.

E aggiungiamo anche questo gesto subito alla lista.☺

Per fortuna ora ci rido su: al liceo ora ho trovato una nuova realtà, dei veri amici …..

Ma il segno di quello scotch di carta è rimasto ancora sulla mia pelle.

Gaia Magnani, 2C

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