Come sappiamo, le api sono preziose e, insieme agli insetti impollinatori, sono fondamentali per il nostro cibo e per la nostra stessa vita. Senza di loro, perderemmo mele, arance, pomodori e altri 4.000 prodotti alimentari. Secondo l’EFSA, autorità europea per la sicurezza, fino al 35% della produzione di cibo a livello globale dipende dalle api. In base, invece, ai dati della FAO, 71 delle 100 specie di colture che forniscono il 90% di prodotti alimentari si riproducono grazie agli insetti impollinatori, gran parte dei quali sono api.
Sulla morte di questi insetti influiscono molto l’inquinamento, i pesticidi, i cambiamenti climatici, la malnutrizione e la presenza di un altro insetto, la Varroa Destructor, che si attacca alle api come una zecca, succhiandone tutta l’emolinfa, un fluido che svolge funzioni analoghe al nostro sangue.
E quindi? Che cosa potremmo fare, noi, per ridurre la mortalità delle api? Il sito di Green Peace ci suggerisce una serie di azioni che potremmo compiere:
-fare a meno dell’uso di alcuni pesticidi dannosi per le api,
-coltivare frutta, verdura e fiori che vengono impollinati dalle api stesse, in modo che esse abbiano più cibo a disposizione,
-ridurre l’inquinamento atmosferico.
Purtroppo è anche vero che noi, nel ruolo di cittadini, non possiamo incidere globalmente sul problema; è il governo che deve impegnarsi per creare nuove leggi che aiutino la permanenza degli insetti in questione e per farle rispettare. Ad esempio, gli stati dell’Unione Europea hanno votato nel maggio del 2018 un divieto permanente per i tre insetticidi più dannosi per le api. Questo non deve impedirci di fare la nostra parte, chiedendo ai nostri politici di impegnarsi più seriamente per la salvaguardia del pianeta, proprio come fa Greta. Leggete qui.
Valentina Carlo 1E