Bohemian Rhapsody: I still love you

 

“Bohemian Rhapsody” è il titolo del film che sta spopolando in tutto il mondo e che si è aggiudicato ben due Golden Globe per “miglior film drammatico” e per  “miglior attore protagonista in un film drammatico”. Quest’ultimo è stato assegnato al fantastico Rami Malek che, regalando una convincente interpretazione di Freddie Mercury, ha emozionato i tanti fans accorsi nelle sale per rivivere momenti della loro giovinezza.

Il film racconta dei Queen, band simbolo degli anni ’70/’80/’90, – toccando anche aspetti della vita privata del carismatico frontman – a partire dalla sua formazione fino al concerto del “Live Aid”,  manifestazione benefica a cui parteciparono i più grandi nomi del rock contemporaneo.

                                                                                        “I still love you”

È questa la frase che ricorre in svariati brani del gruppo; ed è proprio questa fase che ci fa da guida.

Viene inserita per la prima volta nel 1975, quando Freddie Mercury compose “Love of my life”, dedicandola a Mary Austin, la donna che gli restò accanto per tutta la vita, prima sua compagna e in seguito amica affidabile.  Poi, ripetuta spesso nei concerti per salutare il pubblico, divenne ben presto il fil rouge tra il cantante e i suoi sostenitori. La grande capacità comunicativa di Freddie Mercury è in fondo il tema principale che si può rintracciare nei vari momenti del film; e lo stesso rapporto intenso e durevole con i fans è una delle preoccupazioni centrali dell’ intera band, addirittura nell’ ideazione di celebri successi come “We will rock you”. Proprio il cantante, infatti, preferisce essere delineato come un performer, e lo ribadisce più volte all’ interno della pellicola.

Altra chiave di lettura del film stesso è il titolo che, richiamando il brano più famoso – e anche il più ardito dal punto di vista musicale – ci parla della continua sperimentazione che caratterizza questo gruppo.

Ecco parte di un dialogo – tratto dal film – tra Ray Foster, primo produttore discografico dei Queen, e la band stessa:

Ray Foster: Ci serve qualcosa di veramente speciale. Altri successi come Killer Queen, solo più popolari.

Roger Taylor: Non è che produciamo successi in serie. Non possiamo fotocopiare Killer Queen!

Freddie Mercury: Non vogliamo creare sempre le stesse canzoni, la stessa formula ripetutamente.

Brian May: Le formule sono una totale e completa perdita di tempo.

È proprio in questo punto che i quattro ribadiscono con forza la libertà di ricerca musicale: Bohemian Rhapsody che dura circa sei minuti, è un vero e proprio tentativo di far convivere l’ eleganza del genere operistico con quello del sound contemporaneo.Immagine correlata

Ad interrompere l’ascesa dei Queen subentra da un lato lo stile di vita di Mercury, sempre più egocentrico e, dall’ altro, la successiva scoperta della malattia. Anche se nel film si parla di questo aspetto doloroso, nell’ ultima parte della pellicola si opta per una soluzione più delicata e rispettosa, puntando sulla forte capacità di andare avanti nonostante tutto e di ritrovare gli amici di lavoro di sempre.

“I still love you” è la frase che ripete ancora nelle ultime battute del film, omaggiando Mary (dietro le quinte), sua madre, alla quale manda un bacio, e ancora una volta il suo pubblico in delirio… Ma è anche la frase con la quale si congederà dai fans nell’ultimo video “These are the days of our lives”, dove il personaggio pubblico rivela anche la sua debolezza umana.

Concludo lasciandovi i link di due video (molto interessanti 🙂

1)12 curiosità sul film Bohemian Rhapsody: https://youtu.be/YyNBZ1Lm8CY

2)Queen – These are the days of our lives: https://youtu.be/oB4K0scMysc

Letizia Bruno I^D

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