È il latino che cammina, che va avanti e riesce ancora a trovare uno spazio degno di nota in un mondo che avanza sempre di più dal punto di vista tecnologico: in questa frase potremmo riassumere il potenziamento svoltosi nell’a.s. 2017/2018, realizzato dalla prof.ssa Bonati.
Il latino ha radici vive in tutto ciò che facciamo, solo che non ce ne rendiamo conto.
Abbiamo imparato e ci siamo sforzati di comunicare in latino con ragazzi di stati diversi dal nostro, abbiamo ripercorso quelle che sono le origini della nostra civiltà e siamo riusciti a divertirci creando una grande varietà di materiali da condividere all’interno della piattaforma eTwinning. Abbiamo preso parte a due percorsi internazionali, “Unite Europe” e “Familia Europaea I”, che hanno entrambi ottenuto il Certificato di Qualità nazionale .
Unite Europe
A cavallo fra il sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma e il centesimo della fine della Prima Guerra Mondiale, abbiamo intrapreso un progetto il cui obiettivo principale era quello di ricostruire un terreno comune tra noi cittadini europei, a partire da significative radici culturali unificanti come la lingua latina nel tempo. Il nostro contributo ha portato, oltre all’interazione nei post realizzati insieme ai partner, alla creazione originale di due nuove rubriche sulla piattaforma: la pagina “In the shadow of the cathedral” nella quale abbiamo riportato il percorso intrapreso lungo la via Francigena e la pagina “All roads lead to Rome” che ricostruisce il viaggio fatto a Bologna seguendo la stessa via Emilia citata per esempio nell’ “Ab urbe condita” di Tito Livio.
Novelli “pellegrini” ci siamo mossi lungo un tratto della via Francigena, portando con noi il logo itinerante del progetto, secondo le consegne condivise, e a caccia di tracce epigrafiche, monumentali o scultoree per arricchire la sezione “Latin on stone” e noi stessi. La curiosità di percorrere la stessa strada, che tantissimi prima di noi avevano attraversato, ha vinto sull’apparente quotidianità di luoghi noti (Fidenza, Collecchio, Fornovo, Berceto), raggiunti grazie a mezzi diversi da quelli antichi (treno, bus, pulmino) e soprattutto con occhi nuovi; il coinvolgimento è stato a 360 gradi e si è concretizzato inoltre in iniziative personali, verso la Pieve di Talignano o la corte di Giarola, luogo d’accoglienza per i viaggiatori. Nell’attesa, chissà, di percorrerla tutta, siamo presto rientrati, ma rimane con noi, nel nostro piccolo, l’idea del viaggio di conoscenza, primo fra tutti, per esempio, quello di Ulisse, e alla ricerca di una determinata identità, la stessa che abbiamo cercato anche noi di acquistare ripercorrendo tappe stratificate da secoli e secoli.
Di interesse non secondario è stato sicuramente lo spostamento a Bologna, il quale se da una parte ci ha sensibilizzati sull’importanza della via Emilia, è stato un’occasione di incontro diretto con due altre classi che avevano aderito al medesimo progetto, in particolare di un altro liceo scientifico di Roma e della scuola di Fulda (Germania), in viaggio in Italia ricordando il venticinquesimo anniversario del gemellaggio dell’Essen con la nostra regione.
Familia Europaea I
Questo progetto si è basato sullo studio del latino come lingua viva e sul suo uso diretto come lingua veicolare contemporanea: latino parlato, oggi. Siamo partiti proponendo un logo, successivamente abbiamo contribuito ad una pagina chiamata “Familia Romana”, con tanto di albero genealogico; riuniti in vari gruppi, i “circuli”, ci siamo presentati, appunto rigorosamente in latino, e poi ci siamo letteralmente messi in gioco con una caccia al tesoro: “Quot nummi sunt in sacculo tuo?”, grazie ai forum della piattaforma siamo riusciti ad individuare la somma totale e dov’erano le monete, con tanto di realizzazione di video-tutorial, “pelliculae”, risolutivi. Nonostante l’immediatezza delle attività, è stato interessante provare a comunicare in latino come se fosse l’inglese. La prospettiva nuova ci ha colpiti e divertiti: abbiamo creato cartoline quasi fossero dei contest; ci siamo scambiati auguri e ricette e ci siamo lasciati ispirare dai versi di Catullo nel giorno di San Valentino. In tutto ciò possiamo dire che l’ostacolo più grande da affrontare sia stato proprio la comunicazione, ma, forse proprio per questo, è stato ciò che ci ha motivati a concludere al meglio delle nostre possibilità qualsiasi iniziativa. Come dichiara il titolo stesso abbiamo sperimentato, grazie al progetto, come diventare una sorta di famiglia non più “Romana”, ma “Europaea”.
Di martedì in martedì, dal laboratorio di informatica del nostro liceo, dal territorio che ci circonda, abbiamo raggiunto altri istituti, altri paesi, in particolare ragazzi come noi, pionieri di un’unica scuola europea grazie a eTwinning!
Cristiana Adorni (5C), Mattia Carraglia (4C), Francesca Merli (4C)