Fermati, ascolta e rifletti
Oggi, 5 ottobre 2018, le classi 2c, 3c, 4b e i clarinetti del Bertolucci Musicale si trovano a Perugia per rappresentare l’istituto alla Marcia della Pace Perugia Assisi che si terrà tra due giorni. Abbiamo appena partecipato a una conferenza, nel Centro Congressi Capitini, in cui è stato affrontato il tema dei Diritti Umani. I Diritti Umani sono l’insieme dei diritti inalienabili stilati quasi 70 anni fa a Parigi, successivamente al Secondo conflitto mondiale, per fare in modo che non si ripeta più tale atrocità. Non dimentichiamo che non ci può essere la Pace senza i Diritti Umani.
Il primo intervento, molto interessante e ricco di spunti di riflessione, è stato quello di Savio Roberto. Il nostro dirigente Aluisi Tosolini lo ha invitato a salire sul palco, presentandolo come un bravissimo giornalista. Ha fondato nel 1964 l’Inter Press Service che è stata la prima agenzia di stampa internazionale in assoluto a raccontarci del mondo sotto una prospettiva globalista (sguardo della realtà partendo dall’idea che il mondo è uno).
Agganciandosi all’incontro con il Papa, avvenuto come conclusione della Marcia della Pace 2016 a Roma, il preside Tosolini ha riproposto a Savio Roberto la prima domanda posta da una studentessa al pontefice: “Nel mondo vediamo e sentiamo di ingiustizie e atrocità. Che cosa sta succedendo?”. Il giornalista ha risposto dicendo: “Il mondo che conosciamo, ossia un mondo basato sulle leggi internazionali, sulla giustizia e sulla cooperazione tra Paesi, nata sulle macerie della Seconda guerra mondiale, si sta disgregando. Il brutto è che sta accadendo sotto gli occhi di tutti, ma solo pochi sanno vedere. L’unico modo per risolvere questa situazione è partire dai giovani, che oggi delegano le decisioni agli adulti, non partecipano alla vita politica anche solo con il loro voto, sono rinunciatari in partenza, si sentono sorpassati da un sistema che li soverchia.”
A questo punto Tosolini, lo sguardo rivolto alla platea di studenti che riempiva la sala, ha chiesto quale sia la principale sfida del sistema scolastico di oggi. L’opinione del giornalista è che la scuola debba rendere gli studenti consapevoli dei diritti negati e di quanto i ragazzi stessi siano importanti per cambiare il mondo,“mettendo insieme diritti e responsabilità”. Il sistema scolastico deve preservare nei ragazzi la capacità di ascoltare, riflettere e poi di indignarsi, di gridare le ingiustizie e di agire di conseguenza. Perché, citando le parole di Roberto Savio “Le persone che non si indignano sono pesi morti”.
Occorre quindi indignarsi per reagire. Essere qui, a marciare insieme, è il nostro modo per manifestare la nostra indignazione.
DARIO PINTO, MATILDE GABBI 3C