Del mistero della donna, o di come rischiai d’esser cacciato di casa da mia moglie per una breve avventura con una Lagenaria vulgaris (che, beninteso, non è una donna di facili costumi fra legionari, ma una zucca ornamentale)

Girovagando fra le bancarelle del mercato domenicale di Fontanellato ebbi la fortuna di un incontro straordinario: una bellissima zucca ornamentale (Lagenaria vulgaris) attrasse il mio sguardo e fu amore a prima vista. Così la trascinai nel salotto di casa e, come fossi il San Girolamo del Dürer, l’appesi delicatamente al soffitto, usando solo un filo trasparente e un pezzetto di nastro adesivo.  Rientrata in tarda serata da una gita scolastica, mia moglie non si accorse neppure della novità, ma verso le tre del mattino … BOOM, un rumore improvviso e potente ci svegliò di soprassalto. Con il cuore in gola mia moglie urlò: – Aiutooo, i ladri!!! Ma no – dissi io, cercando di calmarla – forse è caduta la Lagenaria… Era meglio se stavo zitto. La mia amata Lagenaria giaceva cadavere, irrimediabilmente spezzata in tre parti. Avrei voluto piangere. Mia moglie, no; anzi, quando iniziai a parlare (un po’ troppo lungamente, in verità) della simbologia della zucca nell’incisione di Dürer … mi invitò ad andarmene di casa con la mia (frantumata) Lagenaria.

Postscriptum. Negli anni a venire fui ampiamente scusato da mia moglie perché lei stessa, tuttora, si stupisce della misteriosa forza vitale dei viticci della zucca che, ancora oggi, spingono, crescono, mormorano, cambiano forma… E’ la meraviglia dell’universo femminile a cui, l’8 marzo 2018, dedico questa storia nella profonda ammirazione verso la donna che, come recita un proverbio mantovano, sente crescere l’erba, sente il mistero della vita che cresce.

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In copertina: Albrecht Dürer (1471-1528), San Girolamo nello studio, incisione a bulino, cm 25,9 x 20,1,  siglata e datata 1514,  Staatliche Kunsthalle,Karlsruhe (ove è conservata una fra le migliori copie esistenti, attualmente esposta a Palazzo Reale a Milano dal 21 febbraio al 24 giugno 2018 nell’ambito della mostra Dürer e il Rinascimento tra Germania e Italia).

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