I MITI: EMULARLI O SUPERARLI?

“Noi leggiavamo un giorno per diletto di Lancialotto come amor lo strinse… Galeotto fu il libro e chi lo scrisse; quel giorno più non vi leggemmo avante”

Il caso esemplare di Paolo e Francesca: la banale lettura di un libro e l’immedesimazione in Lancillotto e Ginevra li ha portati a quel tanto desiderato nonché fatale bacio. Dante ha colto nel segno: quanto siamo influenzati da modelli e atteggiamenti altrui sia reali che filtrati  dalla letteratura o dai media!

In passato il mito per eccellenza era rappresentato da eroi leggendari, esponenti politici, scienziati e filosofi, esemplari per le loro scoperte e gli ideali per cui si sono battuti.  E oggi? I modelli mitologici hanno cambiato sembianza, coincidendo con persone normali che, per fama o modo di vivere, vengono idolatrati. Il mezzo tramite cui veniamo più “banalmente” influenzati si è evoluto dal racconto verbale ad un impatto più visivo e immediato, tramite i mass media. Da immagine postata a evento mediatico il passo è breve, se compiuto da figure influenti.

Ma cosa spinge le persone, e in particolare i giovani (soggetti più influenzabili), ad immedesimarsi totalmente in qualcun altro? Avere come obiettivo il raggiungimento della condizione attuale dei loro miti? In assenza di una personalità definita, i vip risultano essere dei modelli di vita, fonte di speranza e di cambiamento che porta inevitabilmente all’emulazione dei loro comportamenti.

Vi è poi l’aspetto più intimo dell’immedesimazione . Esemplare è il caso dei romanzi o delle canzoni: l’autore in quanto tale perde la propria centralità in funzione di ciò che scrive. Sono le parole e i fatti narrati ad essere presi a modello per affrontare una delusione, dare sfogo a sentimenti e persino modificare emozioni o idee. Anche i film permettono di identificarsi negli attori reali, e quindi nelle loro vite e interessi al di fuori del set, oppure nei personaggi da loro interpretati, più vicini alle aspirazioni degli spettatori.

Mai fidarsi di ciò che non è reale: spesso le vicende narrate, se poste nella vita di tutti i giorni, risulterebbero irrealizzabili o inverosimili. Occorre  prestare attenzione alla “cosiddetta” realtà: le celebrità sono soggetti a loro volta influenzabili, che spesso mostrano un lato del loro carattere e ne nascondono altri mille per convenienza o per paura di essere giudicati nella loro umanità.

Per questo ritengo sia preferibile mantenere la propria personalità, senza rischiare di rendere la propria vita l’ombra dell’esistenza di qualcun altro. Seguire costantemente qualcun altro è indice di estrema insicurezza e una sorta di distrazione per l’evoluzione della propria vita.

I miei miti fannopicsart_02-04-07-03-40 parte di me e di quello che sono diventata: i miei genitori. E’ proprio dalla loro opinione che vengo influenzata, non da un’idea esterna e distaccata di persone che non mi conoscono e che nemmeno io posso conoscere fino in fondo. Se penso ai miei genitori, rivedo in loro tutto ciò che un mito dovrebbe essere: punto di riferimento costante e non dipendente dalle tendenze, spalla su cui piangere nella vita di tutti i giorni, influenza non determinante ma presente . Fonte di gioia perenne, indipendentemente dalle loro azioni o convinzioni.

Veronica Marzo

Può interessarti...