0.2 secondi per sconfiggere il bullismo

Lunedì 29 dicembre alle ore 11.00 le classi prime, seconde e terze del liceo Attilio Bertolucci hanno assistito a una insolita formazione tenuta da Andrea Bisaschi e Sebastiano Cavallo, rispettivamente insegnante e allievo dell’associazione Bisaschi Self Defence che diffonde l’insegnamento della difesa personale, arti marziali e sport da combattimento.

Scopo dell’incontro è stato quello di ragionare in merito al tema “bullismo” con uno sguardo diverso. Durante l’incontro, i ragazzi e le ragazze hanno assistito al film “Wonder” di S. Chbosky (2017), il cui protagonista è August, un ragazzo di 10 anni affetto da una grave malformazione congenita, che all’interno della sua scuola è stato vittima di atti di bullismo da parte di altri ragazzi della sua scuola.

Gli ospiti, dopo il film, hanno dialogato insieme agli studenti sull’importanza di saper riconoscere, prevenire e difendersi da tutti coloro che mettono in atto comportamenti aggressivi.

Hanno spiegato che gli attacchi si distinguono in due categorie: a freddo e a caldo. A freddo sono tutte quelle situazioni che vengono programmate dall’aggressore e a caldo, invece, tutte quelle che avvengono senza una programmazione a causa di un urto o di un litigio; di conseguenza è necessario utilizzare al massimo i nostri sensi per prevenirli.

Facciamo un esempio: se il violento ci vuole colpire con un qualsiasi arto e si trova all’interno della cosiddetta area intima, cioè a meno di un metro dalla vittima, il suo arto ci metterà circa 0,2 secondi prima di colpirci mentre il nostro cervello darà il comando al braccio di compiere un movimento difensivo in 0,792 secondi; questo  ci dimostra che se ci vogliamo proteggere al meglio dobbiamo tenere le mani in alto davanti a noi, posizione al quanto rara.

Un altro punto  affrontato dai relatori riguardava il controllo della paura,  un’emozione primaria che prepara il nostro corpo ad affrontare un’eventuale situazione critica, attraverso diversi sintomi come il tremore agli arti, l’aumento della frequenza cardiaca, il sudore, ecc.

L’intervento è stato molto efficace, ha reso noi ragazzi più consapevoli che  società può essere pericolosa. Mi chiedo però se sia possibile vivere continuamente in stato di allerta. Non porta questo ad una sensazione di disagio più che di benessere?

Imparare metodi di auto difesa è sufficiente per combattere il bullismo?

Forse sì, ma può essere utile anche combattere contro i pregiudizi e difendere i valori dell’amicizia.

Zoe Coccoi

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