LA MINACCIA DELL’UOMO: IL PROGRESSO – mito e filosofia-

di Elena Palù, 5° S

  1. Il mito di Dedalo e Icaro

Nell’isola di Creta il re Minosse aveva chiesto a Dedalo di costruire il labirinto per il Minotauro. Avendolo costruito, e quindi conoscendone la struttura, a Dedalo e suo figlio fu preclusa ogni via di fuga da Creta da parte di Minosse, poiché temeva che ne fossero svelati i segreti e vennero rinchiusi nel labirinto.

Per scappare, Dedalo costruì delle ali con delle penne e le attaccò ai loro corpi con la cera.  Malgrado gli avvertimenti del padre di non volare troppo alto, Icaro si fece prendere dall’ebbrezza del volo e si avvicinò troppo al sole.  il calore fuse la cera, facendolo cadere nel mare dove morì.

    2.  L’uomo, moderno Icaro

Icaro, dopo che suo padre gli ebbe insegnato a volare, fu distrutto dalla sua avventatezza. Temo che lo stesso destino possa capitare ai popoli cui i moderni uomini di scienza hanno insegnato a volare” scrive Russell nella sua opera ‘tecnica e cultura della crisi’.

Questo rischio esiste:  con l’avanzare del progresso e delle tecnologie, l’uomo potrebbe finire per “scottarsi”.

Il progresso scientifico ha accresciuto il controllo dell’uomo sulla natura, il che potrebbe sembrare positivo se non fosse che l’uomo ha anche  una natura irrazionale.

Gli istinti umani del potere e della rivalità […] hanno bisogno di essere domati artificialmente. La scienza non ha dato agli uomini più autocontrollo, urbanità o potere di ridurre le proprie passioni quando decidono sul da farsi.”

La scienza ha dato quindi in mano agli uomini una potenziale arma distruttiva, ha dato ai gruppi più potere per imporsi e minacciare una possibile distruzione della nostra civiltà.

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 3.  Tempi moderni

Tempi moderni  è un film statunitense del 1936 interpretato, scritto, diretto e prodotto da Charlie Chaplin.

Charlot è un operaio in una fabbrica. La sua mansione è quella di stringere i bulloni in una catena di montaggio.

La pausa pranzo potrebbe concedere un momento di riposo per tutti i lavoratori della fabbrica, sennonché Charlot viene prescelto per sperimentare la macchina automatica da alimentazione che dovrebbe consentire di mangiare senza interrompere il lavoro ma il marchingegno non funziona come si aspettavano.

Le infinite ore di lavoro lo portano ad essere ossessionato al punto da immaginare che i bottoni della gonna indossata dalla segretaria siano bulloni da stringere. Egli perde così ogni controllo sulla propria mente.

Mette mano su leve e pulsanti all’interno della sala di comando del suo reparto, provocando il fermo dell’intera catena produttiva e, dopo aver spruzzato in faccia a tutti l’olio lubrificante per gli ingranaggi, Charlot sarà affidato forzatamente ad una clinica affinché venga riabilitato dall’esaurimento nervoso. Da lì in poi Charlot sarà soggetto a innumerevoli eventi a causa di questo suo esaurimento.

Il tema centrale della pellicola è quindi il difficile rapporto tra uomo e modernità.

Il progresso è definito come disumanizzante.

      4. Jaspers

Nel film, le scene iniziali si svolgono all’interno di una fabbrica in cui Charlot lavora per una catena di montaggio, scene in cui lui impazzisce per la ripetitività del lavoro. Charlot non è più lui, tutto quello che produce non è più lui: la tecnica e l’industria utilizzano gli individui per il loro funzionamento, rendendoli strumenti ai fini della produzione industriale.  L’uomo viene sfruttato.  

L’uomo, in quanto appartiene alla massa, non è più lui”. Secondo Jaspers, il progresso tecnologico provoca la perdita della personalità e della libertà dei singoli individui.

Tutto è pura merce, negoziabile sul momento in cambio di denaro; non c’è più nulla che abbia il colore di un prodotto personale. Si producono oggetti d’uso in serie, li si utilizza e poi si butta via-, li si cambia con facilità. La tecnica non crea la qualità unica e preziosa, l’oggetto distinto che trascenda la moda inserendosi in una vita personale, che sia circondato di cure e venga riparato quando è necessario.

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 5. Einstein

[…] D’altra parte la tecnologia, o scienza applicata ha posto l’uomo di fronte a problemi di estrema gravità […] L’automazione, in un’economia non organizzata, ha avuto come risultato il fatto che buona parte dell’umanità non è più necessaria per la produzione di beni, venendo così a trovarsi esclusa dal processo della circolazione economica.”

E’ così che Einstein descrive il fenomeno che tuttora interessa la popolazione mondiale, costretta a mettersi da parte di fronte a questo progresso dilagante, un progresso che lascia l’uomo senza lavoro.

Un altro fenomeno di cui parla Einstein è la creazioni di sempre più nuove e potenti armi di distruzioni che, nelle mani sbagliate, potrebbero causare un nuovo sterminio di massa come afferma: “Le moderne tirannidi, con la loro opera nefasta, mostrano chiaramente quanto lontani si sia da una utilizzazione razionale di queste scoperte per il benessere dell’umanità”.

È chiaro che il progresso non possa essere definito come qualcosa di assolutamente positivo. L’uomo è sempre vissuto senza tutta questa tecnologia e l’uso troppo frequente di essa rende la vita lavorativa di ognuno più complicata. Oltre al livello lavorativo, il progresso mette in pericolo la vita quotidiana di ognuno di noi perché sono sempre di più le armi distruttive che l’uomo crea e che usa per scopi bellici nazionalistici.

Come nel mito di Dedalo e Icaro, l’uomo sta “esagerando”, esponendosi troppo a questo “sole” che è il progresso, tanto che potrebbe finire per scottarsi.

 

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