La luna quella notte brillava alta nel cielo e con la sua immensa luce illuminava tutti i tetti delle case sottostanti. Il cielo era un enorme disegno blu costellato da tanti puntini luminosi; la luna troneggiava in mezzo al dipinto come se ne fosse la regina.
Io ero appollaiata, con le gambe strette al petto, sul mio balcone, proprio davanti a quella bellezza. Non riuscivo a capire come noi tutti, ogni giorno, avessimo tale spettacolo davanti e non ce ne accorgessimo. Ad un certo punto sfrecciò, proprio davanti ai miei occhi, una scia luminosa. Non feci in tempo a esprimere un desiderio che, come una successione, tutte le stelle presenti nel cielo, cominciarono a cadere. Tutte tranne una. Era là immobile in mezzo al cielo che visto così sembrava un’enorme coperta blu. Ma anche quella non era una stella come le altre. Si avvicinava sempre di più alla mia finestra, come se io contenessi una calamita capace di attirare i corpi celesti, e oltre tutto a una velocità molto elevata. La cosa strana era che continuava a essere grande come lo era prima. Attraversò la mia finestra e si fermò appena davanti al mio letto. Io, scioccata, caddi dal davanzale al pavimento, e con la forza delle braccia mi rialzai. Il piccolo puntino si stava ingrandendo e prendeva le sembianze di un enorme lupo bianco. Una volta trasformato del tutto, scoprii anche che aveva voce umana.
«Salve umano, io sono qui per riferirti che sono il tuo colombre, la tua sfortuna e il tuo timore più grande. Se tu risolverai il mio indovinello prima che il sole cali sulla tua giovinezza, io ti ricompenserò, ma se non troverai risposta sarò costretto a divorarti. Ascolta bene:
“Nella cupa notte
vola un fantasma iridescente.
Sale e dispiega l’ale
sulla nera infinita umanità!
Tutto il mondo l’invoca
e tutto il mondo l’implora!
Ma il fantasma sparisce coll’aurora
per rinascere nel cuore!
Ed ogni notte nasce
ed ogni giorno muore!”
Rifletti e trova la risposta, io sarò là ad aspettarti.»
Poi scomparì e tutte le stelle tornarono al loro posto.
Passavano gli anni e io continuavo a spostarmi in giro per il mondo, da sud a nord e da est a ovest,per scappare dal mio colombre, ma niente serviva perché era sempre là, alto nel cielo a osservarmi. La speranza si stava affievolendo col tempo e la paura di morire aumentando. Ogni sera osservavo le stelle alla ricerca di quella tanto attesa risposta, ma niente, niente di niente. Ormai sentivo arrivare la fine della mia vita e, come d’abitudine, mi affacciai alla finestra per vedere l’ultimo spettacolo. La speranza era caduta ormai, insieme a tutte le stelle. Mi fermai un attimo a pensare. La speranza col tempo scivola via e di giorno non riesci a trovarla, ma la notte, mentre mediti sulla tua vita, quel piccolo spiraglio di speranza ritorna. Avevo trovato la risposta!
Come la prima notte, il puntino si avvicinò al letto della mia camera e si trasformò nel lupo di tanto tempo fa. «Bravo umano, sei riuscito a risolvere l’indovinello ma hai sprecato tutti questi anni a scappare da me anche se sapevi che ti avrei continuato a seguire. La mia ricompensa l’hai già ricevuta e hai avuto la possibilità di vivere questi anni al meglio che potevi. Ora sei libero ma continua a vivere come se oggi fosse il tuo ultimo giorno.»
Negli anni successivi il colombre andò a far visita a molte altre persone, alcune riuscirono nell’indovinello, mentre altre vennero divorate. La maggior parte della gente lo reputa un mostro, un assassino, ma solo in pochi sanno che in realtà, risolvendo l’indovinello ti fa capire che la vita consiste nel affrontare ogni attimo come se fosse l’ultimo.
Margherita Di Nunno