Anno: 2017
Durata: 135 minuti
Regia: Andrés Muschietti
Cast: Jaeden Lieberher, Bill Skarsgård, Wyatt Oleff, Jeremy Ray, Sophia Lillis, Finn Wolfhard, Jack Dylan Grazer, Chosen Jacobs
Sicuramente il film più atteso dell’anno per gli amanti del genere, grazie alla grande campagna pubblicitaria che ha preceduto la sua uscita, e uno dei più attesi anche da chi, come noi, non prova gran gusto a guardare un horror. Stiamo parlando di “IT”, trasposizione cinematografica del 2017 che porta sul grande schermo l’omonimo best seller di Stephen King.
Partendo dal presupposto che non siamo fan del genere, che non abbiamo letto il libro e che non abbiamo nemmeno visto la mini-serie mandata in onda nel 1990, siamo andati in sala senza la minima idea di cosa aspettarci.
Durante una giornata piovosa Bill Denbrough regala al fratellino Georgie una barchetta di carta. Georgie prende la barca e la fa navigare per strada fino a che, accidentalmente, la barchetta finisce in uno scarico fognario. Improvvisamente Georgie vede che dentro lo scarico vi è uno strano individuo vestito da clown, che si presenta come Pennywise. Il film si apre proprio così, con la scomparsa di Georgie. Successivamente si fa un salto temporale di qualche mese; la scuola è finita, e apprendiamo della scomparsa di altri bambini.
Ci vengono così presentati i protagonisti della storia, un gruppo di ragazzini, a cui poi si aggiungerà una ragazza. Un susseguirsi di peripezie porta tutti loro alla scoperta dell’esistenza di questo clown. Dopo un momento di insicurezza e la conseguente divisione del gruppo, un evento li farà ritrovare tutti con lo stesso obiettivo, affrontare Pennywise.
Allora, senza sperticarci in un’analisi minuziosa della regia, della fotografia, della sceneggiatura, del montaggio o delle musiche rispondiamo subito alla domanda più comune e importante: fa paura?
La risposta a nostro parere è no, se non per qualche scena, ovviamente, sorprendente.
Questo fatto da un punto di vista puramente personale ci ha fatto un gran piacere in quanto sicuramente ci siamo risparmiati qualche spavento, ma valutando da un punto di vista critico riteniamo che “lo spavento, la suspance, l’ansia e la paura” siano e debbano essere aspetti intrinsechi al genere horror. Il fatto che non siano qui così presenti diventa perciò un difetto.
La regia messa in campo tuttavia ovvia, nel possibile, ad alcune di queste mancanze rendendo alcune sequenze molto interessanti.Per quanto riguarda i personaggi e la loro caratterizzazione non ci troviamo di fronte a nulla di sorprendente, ma piuttosto a personaggi molto stereotipati che però, vi è da dire, svolgono la loro funzione a pennello; bisogna anche ricordare che originariamente il tutto era pensato per un libro che sicuramente avrebbe avuto un altro effetto. Per quanto riguarda Pennywise ci è piaciuto il modo in cui recita, abbinato al trucco azzeccato che lo rendono abbastanza inquietante e singolare.
In linea generale, nonostante il forte comparto tecnico, il film non risulta molto efficace come thriller e pecca degli aspetti già elencati. Si tratta di un film senz’altro accettabile, forse un pò troppo costruito a misura del grande pubblico.
DAVIDE & MARCO