“Il museo delle broken relationships è uno spazio pubblico, fisico e mentale, creato con il solo scopo di far tesoro e di condividire le tue storie finite e gli oggetti simbolici che esse ti lasciano. E’ un museo su di te, su di noi, sul modo in cui amiamo e in cui perdiamo l’amore.”
Queste sono le parole con cui si presenta questo magico museo che sorge nella città alta di Zagabria in Croazia.
Il museo è stato fondato da due artisti Croati, Olinka Vištica, produttrice di film, e Dražen Grubišić, uno scultore. Dopo che la loro relazione durata quattro anni, ha avuto fine nel 2003, i due hanno pensato, per gioco, di creare un museo con gli oggetti della loro relazione nella casa appena lasciata. Questa esposizione inizia con una macchina a pedali per bambini; vicino ad ogni oggetto vi è raccontata, affissa al muro, la sua storia, così da facilitarci la comprensione di quello che c’è dietro, attraverso pensieri e grandi emozioni, i quali ci vengono sottoposti in piccoli caratteri viola su carta bianca.
Ogni passo ci porta ad immergerci sempre di più nelle vite altrui, guardia
mo i colori e le forme di oggetti, e sentiamo il dolore e la tristezza dei sentimenti che essi hanno lasciato.
Non è solo un museo triste, bisogna anche saper guardare il bicchiere mezzo pieno, come hanno fatto tutti quelli che hanno mandato questi cimeli su cui ora cadono i nostri occhi; una relazione umana, di qualunque tipo (fidanzati e sposi, ma anche fratelli, padri e madri), nonostante si dica “finita”, non terminerà mai nei nostri cuori e nelle nostre menti, nonostante si andrà poi avanti anche senza la persona amata.
Dopo essersi persi tra biglietti di addio, calzini, tappi di bottiglia e disegni, ci viene data la possibilità di lasciare una dedica, un messaggio o una frase di conforto per chi arriverà dopo di noi e senza saperlo, si sentirà preso in causa, ripensando ad una sua relazione interrotta.
Adele Spina
