La ragazza del treno: una storia di amore, passione, dolore

 

Rachel è una donna di trent’anni la cui vita è andata in frantumi: sogna, desidera, vuole a tutti i costi ritornare ad essere la moglie felice di Tom, rivivere i  momenti sereni passati con lui, essere chiamata ancora per una volta Rach dalla voce calma e rassicurante di cui si è innamorata, fare finta che adesso lui non abbia una nuova moglie e una figlia e che questo sia successo solo per colpa sua. La sua giornata è scandita da continue bugie nei confronti degli altri e di se stessa. Deve fare finta di continuare ad andare al lavoro a Londra, per evitare di dover ammettere alla sua coinquilina e padrona di casa di essere stata licenziata, fingere che vada tutto bene, fingere di essere una donna come le altre. Lei però è diversa, è un’alcolista, è una donna che a causa del suo problema ha perso tutto.

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L’unico sollievo sono i treni: prendere il treno delle 8:04 da Ashbury a Euston la rende felice perché ogni mattina si ferma sempre davanti ad un semaforo, a metà del percorso, a Witney. È da quel punto che Rachel è in grado di vedere la sua casa preferita, quella del civico 15 in Blenheim Road, in cui vivono i suoi amati Jess e Jason. Non li ha mai conosciuti e non sa nemmeno quali siano i loro nomi reali, eppure ha creato un legame con loro, senza la loro quotidianità la sua vita non avrebbe senso. A Rachel piace immaginare cosa stiano provando quando si trovano in quella casa di cui ormai conosce ogni dettaglio, quando sono seduti nel terrazzo, quando Jess, bella e spensierata, sorseggia una tazza di caffè aspettando che il marito, uomo affascinante e protettivo, la abbracci da dietro e la baci dolcemente. È una coppia perfetta e rappresenta per lei ciò che un tempo desiderava di essere insieme a Tom, qualcosa di irraggiungibile e perso per sempre. Il civico 15 è come una calamita per i suoi occhi, che invece distolgono lo sguardo al civico 23, la casa che condivideva con Tom, ora abitata dalla sua nuova famiglia.

Un giorno però vede qualcosa di strano, di fuori posto, qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Jess scompare e la vita di Rachel cambia per sempre. I giornali locali non parlano d’altro: Megan Hipwell, vero nome di Jess, non ha lasciato traccia e il principale sospettato è il marito, Scott Hipwell. Rachel tuttavia quel giorno lo ha visto: l’amante di Megan che stava in terrazza insieme a lei potrebbe essere coinvolto. Inizia così una sfida tra realtà e immaginazione per Rachel. Scott si dimostra un uomo violento, Megan una donna tutt’altro che perfetta, Tom non vuole più saperne di lei, tutte le sue certezze vanno in frantumi ma Rachel sa nel profondo del suo cuore che lei può trovare la verità, lei quella notte in cui è stato segnato per sempre il destino di Megan c’era e ha visto qualcosa. È importante ricordare, ma purtroppo era ubriaca e l’alcol annebbia i ricordi.

Attraverso una dolorosa riflessione personale, Rachel è spinta fino ai suoi limiti, deve tentare di superarli e di avere più consapevolezza delle sue azioni, deve farlo per i suoi Jess e Jason, per la sua vita felice tanto desiderata.

L’autrice, attraverso un rapido cambio di voce narrante, nel corso della vicenda lascia la parola ad altre due donne: Megan e Anna, la nuova moglie di Tom. Megan si dimostra fragile, ma astuta e manipolatrice, sempre in cerca di nuovi intrighi ed emozioni, il contrario di ciò che Rachel si era immaginata, mentre Anna è una buona madre, desidera solo il bene per la propria figlia e per questo è facilmente condizionabile dalle persone a lei più vicine. I vari personaggi maturano nel tempo e spesso la prima impressione che avevo di loro è mutata radicalmente.

La menzogna è il tema principale: la vita di Rachel è dominata dalle bugie, le immagini create dall’alcol sono illusioni, le persone che ci stanno accanto sono false, hanno una doppia faccia, non possiamo mai conoscerle fino in fondo. Il finale è spettacolare e totalmente inaspettato, da togliere il fiato: Rachel dovrà combattere contro le sue convinzioni più profonde e rimettere tutto in discussione perché spesso niente è come sembra.

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Questo romanzo è d’impatto, non lascia scampo e già dalla prima pagina ti cattura a tal punto da essere letto tutto d’un fiato e, fra ansia, timore, sollievo, incredulità, ti trasporta fino ad una conclusione inimmaginabile, che fa crollare tutte le certezze o aspettative maturate durante la lettura.

Veronica Marzo

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