Questa è Mihaela Noroc, una fotografa rumena che con la sua macchina fotografica e soprattutto con il suo spirito, ha cambiato il modo con cui tutti noi possiamo guardare il mondo circostante. E la bellezza nel volto delle donne. Tramite un viaggio di tre anni cominciato nel 2013 è arrivata alla recente pubblicazione, del suo primo album fotografico: “The Atlas of Beauty”.
“I realized that the wonderful women in out planet need much more attention , and that true beauty is more than we so often see in the media. “Ho realizzato che le meravigliose donne del nostro pianeta meritavano più attenzione, e che la vera bellezza non era quella proposta ogni giorno dai media.
Nelle prime pagine del suo atlante ci racconta i passi con cui, da un’iniziale rassegnazione, è riuscita a coronare il suo sogno.
” For years I felt that I was in the wrong place, but didn’t have the power to escape. Then in 2013 a trip to Ethiopia changed my perspective. I brought along the camera, just like any other tourist”. Per anni mi sono sentita come nel posto sbagliato, ma non avevo il coraggio di andarmene. Poi nel 2013 un viaggio in Etiopia ha cambiato la mia prospettiva. Ho portato la fotocamera, così come un qualsiasi altro turista.
Sotto ogni fotografia, delle 500 inserite nel suo lavoro, inserisce una piccola didascalia in cui è in evidenza la storia della ragazza ritratta. In questo caso, direttamente dall’Etiopia, abbiamo Samira. La sua migliore amica è cristiana, mentre lei è musulmana, e questo ha reso la loro amicizia ancora più speciale, nonostante le difficoltà dell’epoca in cui vivono.
Questa invece è un’anziana signora che vive in un villaggio del Guatemala: per quanto inizialmente loquace, Michaela ci racconta dell’improvvisa timidezza che la donna ha mostrato non appena la fotografa l’ha voluta immortalare.
Michaela stessa definisce la storia di Ania incredibilmente degna di nota: abbandonata dalla madre in ospedale a causa della sua malformazione, è stata dopo vari mesi adottata da una famiglia belga. Genitori straordinari, i suoi, che hanno adottato nel corso degli anni numerosi bambini affetti da disabilità, per crescerli nell’amore e nell’amicizia. Il suo sogno è partecipare ai Giochi Paraolimpici, perchè pensa che l’aiuterà a ritrovare la madre che l’ha abbandonata, e dirle così che l’ha perdona per quello che è successo e che ora sta bene.
Questa splendida ragazza dai tratti così particolari è cubana. Per strada incontra innumerevoli persone che le domandano della sua vita, il motivo per cui non fa la modella, e lei risponde che il suo sogno è diventare infermiera, e aiutare gli altri, e che sta lavorando sodo per realizzarlo.
Tvetana è una giovane ragazze della Bulgaria che ama giocare ad hockey e che riesce a farlo nonostante il costo dello sport e i relativi sacrifici che ha dovuto affrontare, senza perdere la grazia e della dolcezza del suo sorriso.
Questi erano solo alcuni dei 500 ritratti che è possibile trovare in questo splendido atlante antropologico.
Nelle donne ci sono cose che solo un’altra donna può vedere, apprezzare, comprendere. Michaela ha saputo unire questo straordinario talento tipicamente femminile all’oggettività di uno scatto fotografico, che attraversa l’intero mondo fino a giungere al cuore di tutti noi.
Giorgia Zantei