I ragazzi del Bertolucci alla scoperta della cittadinanza europea: un sano confronto

Quanto è importante l’Europa e che valore assume nella vita dei ragazzi della nostra generazione? Ci sentiamo davvero europei?

notte-europea-dei-ricercatori-2017È probabile che anche i ricercatori del Dipartimento di Giurisprudenza, Studi politici e internazioni di Parma si siano domandati che tipo di rapporto ci sia fra i giovani e l’UE; e così, in occasione della “Notte europea dei ricercatori”, hanno proposto un’analisi dell’Europa di oggi e degli aspetti che l’hanno condotta alla crisi attuale, in un confronto genuino con gli studenti degli ultimi due anni delle scuole superiori. Oltre alla nostra scuola, sempre in primo piano quando si parla di finestre sul mondo, hanno partecipato anche il Romagnosi e il Maria Luigia. Tutti questi studenti si sono raccolti in un primo incontro, avvenuto il 22 settembre, sotto la suggestive volte a crociera dell’Aula Magna della sede centrale dell’Università.

L’approccio di questo primo incontro è stato piuttosto tecnico e formale: dopo l’iniziale storia del processo di integrazione europea, a opera del professor Marco Baldassari, ha seguìto il quadro istituzionale dell’Unione Europea, da parte del professor Armando Barani; dopo la parte sulla tutela dei diritti fondamentali all’interno dell’UE, spiegata dalla dottoressa Elena Carpanelli, ha seguito la panoramica sulla governance della sua economia, approfondito dal dottore Michele Tempesta. Come già accennato, tematiche tecniche e che perciò si sono rivelate piuttosto ostiche alla maggioranza di studenti presenti in sala.

whatsapp-image-2017-10-02-at-11-10-57Il vero divertimento è arrivato una settimana dopo, il 29 settembre: questo secondo incontro è stato tenuto in un’aula decisamente più grande della precedente, nell’Auditorium Plesso Polifunzionale, al Campus Universitario. In un primo momento si è svolto quello che tutti gli alunni bene o male stavano attendendo con una certa curiosità: il “processo” contro l’Europa. I due professori sopracitati Baldassari e Barani hanno rivestito rispettivamente il ruolo dell’accusa e della difesa, con lo scopo di convincere i presenti a votare per il loro schieramento; in particolare Armando Barani era decisamente efficiente nei panni del difensore, e per molti aspetti, soprattutto quello del carisma, sembrava un avvocato a tutti gli effetti.

Alla fine è arrivato il turno delle scuole: prima delle votazioni del singolo, che sarebbe avvenuta tramite la raccolta di un biglietto bianco (a favore dell’UE) o un nero (contro l’UE), ogni classe delle scuole presenti avrebbe dovuto mandare un portavoce a esplicare il punto di vista della maggioranza della propria classe. Presenti per il Bertolucci, la 4 sport, la  5^ E con Saverio Nasturzio e Matteo Mannis, la 5^A con Giulia Guatelli, che ha incantato la platea. Invece delle solite formalità pompose hanno trovato spazio colloquialità, (senza mai cadere nei soliti luoghi comuni), qualche battuta sull’odio ingiustificato per i francesi, e un inno alla libertà. Quella libertà che forse diamo un po’ per scontata, ma che ci permette di viaggiare tra gli stati dell’UE senza passaporto, che ci permette di non subire perdite di denaro nei vari cambi di moneta e di usare i nostri soldi come fossimo a casa. Tutti lussi che l’Unione Europea ci permette non senza fatica, e che era importante ribadire all’interno di questi due incontri.

Perchè in fondo non ci sentiamo ancora troppo europei, perchè dire “sono europeo” sarebbe un’affermazione che ad alta voce si farebbe fatica anche solo a dire per gioco, in una Nazione di campanilisti come quella in cui viviamo.

Perché sarebbe ora di trovare il coraggio per cambiare, e, chissà, riuscire ad unire Nord e Sud Italia, Italiani e Francesi, Francesi e Inglesi, Spagnoli e Tedeschi; per costruire i ponti e poi non ignorare la loro esistenza; attraversarli e gridare: “Io sono un cittadino europeo. Io vivo in Europa.”

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