I pregiudizi infestano da sempre le menti meno lucide dei popoli, si propagano a macchia d’olio ed è quasi impossibile debellarli completamente. Se però l’unica arma che abbiamo contro queste piaghe è l’informazione, allora usarla diventa quasi un obbligo. Iniziamo dal piatto principale tra gli ‘argomenti da bar’ più gettonati: l’immigrazione e tutti i suoi contorni. Quando, tra queste menti offuscate, si affaccia la possibilità di trovare il capro espiatorio di tutti i mali della società, allora nessuno è più salvo.
Ed ecco la maggiore diffamazione, perchè di questo si tratta, che colpisce come una pioggia acida chiunque cerchi una vita migliore in un paese che non è ‘il suo’.
Gli immigrati sono persone povere e non istruite?
Il biglietto per l’attraversata cruciale del mare, il ticket per la terra promessa, viene venduto a prezzi esorbitanti, e visto che emigrano intere famiglie, servono molti più biglietti. No, non sono le persone povere a partire, ma è spesso il ceto medio-alto che riesce a permettersi il viaggio, quasi sempre composto da persone istruite.
Gli immigrati sono la causa degli attacchi terroristici in Occidente?
In realtà chi parte dalla propria terra molto spesso scappa dal terrorismo, senza contare che in Oriente il numero di vittime degli attacchi terroristici è nettamente superiore rispetto a quello che si conta in Occidente. Chi lascia casa sua molto spesso scappa da quel mostro.
Gli immigrati infestano e prosciugano il nostro paese?
In Italia la natalità si abbassa sempre di più mentre la vita media si alza; l’unica fonte per l’incremento demografico che abbiamo viene dai migranti (con la perdita di 180 mila italiani nel 2015, rimpiazzati da meno di 40 mila stranieri immigrati).
Ma io credo che sfatare dei miti non sia l’unica cosa che si possa fare, la dimostrazione tangibile viene dalla comunità di Sant’ Egidio, associazione internazionale che cerca di abbattere i muri mentali che ci auto-creiamo per difenderci da quelli che pensiamo essere ‘il nemico’.
La comunità nasce in Italia e agisce cercando di far arrivare più persone straniere in Europa cercando per loro la sicurezza nel migrare, come può essere un viaggio aereo rispetto a un viaggio su un barcone in mezzo al mare. Una volta arrivati, l’associazione mira a far integrare queste persone nella comunità per non farli essere un peso ma un arricchimento.
E’ questa la strada verso la risoluzione dei problemi, far integrare chiunque perché la diversità è una ricchezza che dovrebbe essere ricercata e non combattuta.
Ma allora, gli immigrati prendono soldi dallo Stato che vengono tolti agli italiani?
Alla comunità di Sant’ Egido non viene versato nessun contributo dallo Stato, l’associazione vive grazie alle donazioni e all’impegno di chi crede che siamo tutti uguali e che a tutti dovrebbe essere data la possibilità di una buona vita.
Ma cosa più fare una persona comune, un ragazzino di quindici anni, un anziano?
La prima cosa cosa che si può fare, sembrerà banale, ma è indignarsi.
Indignati se vedi delle violenze, di qualsiasi tipo su chi viene giudicato per il colore della sua pelle. Indignati per le persone con pregiudizi, di quelle che sono capaci di pensare di essere superiori a qualcuno solo perchè loro sono nate in un paese senza guerra, in cui è meglio arrivare che scappare. Poi combatti con le armi più importanti: la cultura e l’informazione.
Concretamente si può fare molto altro. Esistono le scuole per la pace, piccole o grandi comunità in cui bambini e adolescenti immigrati, con problemi familiari, o solamente persone bisognose di interazione vengono accolte dai ragazzi più o meno giovani volontari. Sono pochi pomeriggi, qualche ora che riesce a scaldare il cuore.
Quanto vale far sentire una persona accolta come a casa anche se casa sua è oltre il mare?
Sono piccoli gesti, a volte solo sorrisi che cambiano, anche se in piccolo, delle vite. Non servono azioni imponenti per migliorare il nostro mondo, che è un mondo fragile, bisognerebbe essere disposti a metterci tutti un po’ del nostro impegno per chiudere tante crepe.
Ricordiamoci sempre che:
“nessuno lascia la propria casa a meno che
casa sua non siano le mandibole di uno squalo”
(CASA- Warsan Shire)
Chi lascia la propria casa soffre, nessuno vorrebbe andarsene se sta bene, nessuno vorrebbe andare incontro a un futuro confuso e indeterminato. Chi scappa cerca qualcosa di meglio e poche cose sono meglio di casa. La soluzione è l’integrazione di tutti, le migrazioni esistono da sempre ed esisteranno sempre, l’unica strada è cercare di vivere insieme e far diventare tutto il mondo “casa”.
Ricorda sempre che ognuno di noi lotta contro i suoi mostri.
Sii gentile, non sai cosa sta affrontando chi è davanti a te.
Arianna Barbiero 2E