Di classici e moderni: gli uomini-libro tra la letteratura di ieri e di oggi

Sabato 8 aprile il MisterLino in stazione è un viavai di persone e di trolley rumorosi, tra la fragranza di caffè e l’atmosfera accogliente dell’immensa parete di libri. Una mattina quasi ordinaria… Quasi…

– Ehi! Mi scusi! Mi sa dire l’ora? Ehi, sto parlando con lei! Che cosa stai leggendo di bello? Possiamo darci del “tu”, giusto?
– Si intitola: “COME LEGGERE IN SANTA PACE UN LIBRO”, sottotitolo: “SENZA ESSERE DISTURBATO DA NESSUNO”.
– Strano titolo… Mai sentito… E dire che leggo tanto…
– Immaginavo, è evidente… Comunque stavo scherzando. Il libro è Novecento di Baricco.
– Ah, bello! Ma dove stai andando… sempre se non disturbo?
– Sto andando a Bari!
– Per leggere tutto Novecento di Baricco basta Parma-Bologna! Per fare il tratto Parma-Bari ci vuole Lolita di Nabokov! Se vuoi te lo posso prestare.
– Be’, grazie. Sto cercando di capire, per ogni tratto di ferrovia corrisponde uno specifico libro, questo è il tuo pensiero? E se io dovessi prendere la Transiberiana?
– Ovvio! Guerra e pace fino a Vladivostok e poi Dottor Zivago al ritorno.

Cosimo Gigante e Alex Jones, perfettamente mimetizzati con il pubblico del locale, provano la loro breve pièce. Binari di scambio è il titolo del “flash mob letterario”, in cui la dimensione metateatrale si spinge al massimo. Binari e libri, un accostamento interessante: la passione per la lettura si sovrappone al viaggio e la letteratura, vera protagonista della rappresentazione, può essere così intesa come compagna di quel lungo viaggio che è la vita stessa.

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Da sinistra: Cosimo Gigante, il signor Lino e Alex Jones

– Allora toglimi una curiosità, che libro stai leggendo tu?
– Gli Arancini di Montalbano.
– Ah, ok… Stai andando a Palermo?
– Be’ in realtà non so ancora dove scendo! Non lo so mai… So da dove parto, ma non so dove arrivo!
– In che senso?
– Lo so che può sembrare strano, ma in realtà non lo è affatto. Quando finisco l’ultima pagina del libro che sto leggendo alla parola “Fine” mi alzo e scendo alla prima stazione.

(liberamente tratto da Binari di scambio di C. Gigante e A. Jones)

Anche per gli uomini-libro, studenti di 3A, inizia un viaggio attraverso la storia della letteratura; si apre un nuovo capitolo introdotto dalle note al piano di Marco e Davide: Ieri e oggi. Generi fantastici e quando trovarli. La letteratura ragiona di sé e indaga quale sia il genere più adatto alla finzione letteraria.

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Ormai il tema metaletterario è un rito di iniziazione per gli uomini-libro: al primo dibattito un anno e mezzo fa si ragionava di Storie di libri, romanzi che parlano di romanzi. Questa volta il tema è la contesa tra classici e moderni: la tradizione scende in campo contro l’innovazione per scoprire quale tra le due codificazioni – vecchia o nuova – di ciascun genere letterario regga il confronto con la contemporaneità.

 

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Per il senso del dibattito di uomini che diventano, o meglio sono libri risulta determinante la personificazione, mai scontata: per il romanzo di formazione i ragazzi si presentano come Cime tempestose di Emily Brontë e La collina dei conigli di Richard Adams; a rappresentare il genere horror ci sono Frankenstein di Mary Shelley e l’attualissimo Misery di Stephen King; Edipo re di Sofocle e Il confessore di Jo Nesbø si fanno interpreti del genere giallo; La guerra dei mondi di H.G. Wells e La svastica sul sole di Philip K. Dick sono scelti per il genere fantascientifico. Dopo il verdetto della fase d’inizio – con cui si salvano Cime tempestose, Misery, Edipo re e La guerra dei mondi – il confronto si sposta su un altro piano, quello dei generi stessi, a decretare quale tra tutti si presti a rappresentare meglio il senso stesso della narrazione. E forse l’esito finale vi stupirà.

Dalla discussione letteraria sono emerse interessanti citazioni: eccone alcune…

“Le orde leggendarie dei Goti e degli Unni, i più colossali eserciti che l’Oriente abbia mai visto, non sarebbero state che una goccia in quel fiume. […] Era l’inizio della disfatta della civiltà, del massacro dell’uomo”. (H.G. Wells, La guerra dei mondi)

“A che scopo esisterei, se fossi tutta contenuta in me stessa? I miei grandi dolori, in questo mondo, sono stati i dolori di Heathcliff, io li ho tutti indovinati e sentiti fin dal principio. Il mio gran pensiero, nella vita, è lui.” (E. Brontë, Cime tempestose)

“Perché gli scrittori ricordano tutto, Paul. Specialmente quello che fa male. Denuda uno scrittore, indicagli tutte le sue cicatrici e saprà raccontarti la storia di ciascuna di esse, anche della più piccola. E dalle più grandi avrai romanzi, non amnesie.” (S. King, Misery)

“Dal momento che mi hai rinfacciato anche la mia cecità, allora io ti dico: sì, tu hai gli occhi, ma non riesci a vedere in quale miseria sei caduto, né dove abiti, né con chi vivi. E sai forse da chi sei nato?” (Sofocle, Edipo re)

Locandina
La locandina del dibattito

 

 

Azzeccatissima l’idea di associare ad ogni categoria letteraria un brano musicale: i linguaggi si fondono e si supportano a vicenda creando un’atmosfera molto gradevole.

Oltre alla selezione della scaletta musicale, i ragazzi si sono occupati di diversi materiali. Molto accurata è la locandina dell’evento: i romanzi coinvolti nella discussione letteraria sono affiancati l’uno all’altro, come sullo scaffale della propria libreria (o almeno della mia, dato che non ho ancora trovato un criterio con cui ordinare i libri!), dove i generi vengono a trovarsi materialmente a contatto.

Dopo i quarti e le semifinali, arrivano in finale il contemporaneo gigante della letteratura del terrore, Misery di Stephen King, e la classicità greca in persona nella rilettura delle origini del giallo, l’Edipo re di Sofocle. Due tappe agli antipodi della letteratura tornano a sfidarsi: Edipo re trionfa, il classico tràdito, traghettato fino ad oggi vince ancora. L’interpretazione di un tale risultato è aperta: “ai posteri l’ardua sentenza”.

Luca Cantoni, 5A

 

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