LE FOLLIE DI MR. HYDE”: IL PAESE DELLE MERAVIGLIE IN UNA CANZONE

Conoscete la canzone “Le follie di Mr. Hyde”, dei Musicanti di Grema? Grazie al tema bizzarro che funge da scenario del testo, anche solo al primo ascolto, siamo in grado di tornare indietro nel tempo e rivivere quei momenti in cui la fantasia era la protagonista dei nostri pensieri, calandoci così in una sorta di tana del coniglio bianco.

Al centro del tutto vi è la pazzia: quella dimensione, che è lì, all’interno della nostra mente, che aspetta soltanto di essere liberata, quella sensazione strana e rara presente nell’essere umano, quella parola che per tutti ha sei lettere ma che in ognuno di noi, se lasciata a piede libero, si manifesta nei modi più differenti possibili, assumendo mille sfumature disuguali tra loro.images

E’ proprio la follia, di fatto, a prendere il controllo della canzone. Essa è citata numerose volte, non direttamente ma, ad esempio, è riportata nel testo sotto forma di celeberrime figure letterarie. Tutti conoscono infatti il personaggio di Peter Pan, che riesce a condurci nell’Isola che non c’è, un mondo che è possibile visitare solamente se si possiede quel pizzico di follia. Ancora è presente Dorian Gray, il famoso personaggio partorito dalla mente di Oscar Wilde, il quale, deciso ad ottenere la tanto ricercata giovinezza eterna, pur di raggiungere il suo scopo, stringe un patto con lo stesso diavolo. Vi è poi Lucignolo, l’immancabile compagno di avventure di Pinocchio, il quale, nel Paese dei Balocchi, ritrova il paradosso di un mondo contorto. Infine ritornano ad ogni inciso della canzone Dr. Jekyll e Mr. Hyde, icona del doppio per eccellenza, che più di tutti ci fanno percepire quanto labile sia il confine tra ragione e follia, come una medesima persona possa, contrariamente a ciò che si crede, contenere al suo interno allo stesso tempo le due facce della medaglia.

Oltre ad evidenziare questo aspetto in numerose strofe, viene sottolineato nel corso della canzone come determinati sentimenti non riescano ad avere il sopravvento su altri: come per l’ennesima volta non si riesca a lasciarsi trasportare nell’Isola che non c’è da Peter Pan, che è dunque destinato a fallire, come non sia possibile tirar fuori quel Dorian Gray che già da tempo cerca di farsi strada verso l’esterno.

La prima strofa presenta il medesimo campo semantico senza però ricorrere, questa volta, a qualche storia fantastica, il cantante vuole esplorare la dinamica dei sogni, che, se lasciati a “marcire” all’interno della nostra mente, non faranno altro che farci ammattire.

Il testo ruota dunque attorno alla follia, ma è bene specificare che il rischio dell’insanità non la esaurisce, nel caso la si voglia intendere come il valore aggiunto che è in grado di trasportarci nel mondo della fantasia, nell’attesa che giunga il tempo dell’amore.
“… Ma cosa ci posso fare se non riesco a capire,
se lascio a briglia sciolta l’istinto dove vado a finire.
Mi ostino a conservare l’amore nel congelatore
lo tiro fuori soltanto ad aprile …”
…magari proprio quello declinato secondo tutte le sfumature nel repertorio dei Musicanti.
Valentina Berti

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