“We debate”: da Obama alle aule scolastiche

“La parola può tutto” diceva nel III secolo a.C. Socrate. “Chi ha linguaggio, ha il mondo” dice Hans Georg Gadamer nel XX secolo.

Il dibattito è uno scontro: le uniche armi sono le parole, con cui possiamo convincere gli altri.
Accordi tra amici e accordi politici o una semplice discussione su quale sia il migliore ristorante. Cosa sarebbe la vita senza il dialogo? Cos’è la decisione comune se non persuasione?

Non semplici lettere, non parole scollegate tra di loro, ma un’armonia unica che le lega e fa nascere un discorso. Un’armonia  di gesti, voce ed entusiasmo, che può rivelarsi un’arte, se usata nel modo giusto.

L’arte di dibattereimg_2498 è nata molto tempo fa, addirittura nell’antica Grecia, eppure è più attuale che mai. I sofisti la usarono e insegnarono a dibattere ai politici per poter rendere il proprio discorso non il migliore ma il vincente. Questa tecnica oggi è molto usata nei paesi anglosassoni, specialmente in America, in cui il debate ha un ruolo di primo piano anche nelle elezioni presidenziali.

Esiste una vera e propria tecnica: imparare a parlare in pubblico può sembrare semplice e banale, ma in realtà è molto più complicato di quanto non sembri. Anche questo si impara al Liceo Bertolucci, grazie al 15178218_1152811274766684_5116420269834539845_nprogetto “We debate”. Dopo un percorso formativo iniziato lo scorso anno, alcuni alunni  sono stati selezionati per partecipare a Leggiuno nei pressi del Lago Maggiore ad un corso intensivo per formare studenti e professori.

Le lezioni, tenute dalla professoressa Diana Collu della scuola di Busto Arsizio (VA) e da una sua allieva, hanno consentito di migliorare le capacità comunicative dei ragazzi, anche attraverso  esercizi per l’utilizzo del corpo nel public speaking; interessanti dibattiti su temi di attualità hanno permesso di mettere subito alla prova quanto appreso .
In futuro si formerà un gruppo di esperti debaters nella nostra scuola, pronti a gareggiare con altri studenti delle scuole coinvolte (dalla Lombardia alla Puglia). Creare rapporti e relazioni con gli altri, compagni di squadRisultati immagini per debatera e avversari; migliorare la capacità di dialogare per sostenere le proprie idee: questo il vero obiettivo del debate. 

Spesso la violenza nasce dall’incapacità di esprimersi a parole.

Diplomazia, libertà, competizione, discussione : dibattere non è un optional ma un must.

Sara Giordani e Naomi Sacco

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