La nostra prima, vera, scelta importante

La vita è fatta di scelte, nel bene e nel male e, nonostante possa non sembrare, anche la più insignificante delle scelte è importante nel disegno della nostra vita.

Certo, la loro difficoltà varia a seconda dell’età. Se per un bambino di sei anni la scelta più ardua è quale pokémon iniziale scegliere, per un ragazzo di terza media invece è la scuola superiore da frequentare mentre per un ragazzo di quinta superiore è la scelta della facoltà universitaria da affrontare.

La scelta che forse ci ricordiamo di più è quella della scuola superiore. Ma come l’abbiamo fatta?

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Innanzitutto c’è la questione degli interessi della persona, cioè “a me la matematica piace” oppure “sono abbastanza portato per il disegno”. Il primo studente probabilmente sarà più orientato su un liceo scientifico o un Itis, mentre il secondo più verso un istituto artistico.

Se comunque non si ha un’idea di dove andare, alle medie ti fanno fare un questionario dove dovrebbero venire fuori i tuoi maggiori interessi.

Un altro fattore, anche se non dovrebbe influire più di un tanto, è dove va il\la migliore amico\a. Ma parliamoci chiaramente, a tutti fa piacere andare in una scuola nuova con il suo migliore amico o almeno con una persona che conosci e con cui potresti andare d’accordo.

Molti di noi infatti hanno scelto il Bertolucci perché ci piacciono le materie scientifiche e\o perché ci andava il nostro migliore amico… Ma non sono solo questi i motivi. Noi abbiamo scelto il Bertolucci perché era una scuola piccola, accogliente, come una seconda casa (anche perché ci dobbiamo passare gran parte del nostro tempo), perché come primo impatto, all’orientamento e agli incontri di  scuola aperta i professori e gli studenti presenti ci hanno fatto una buona impressione. Altri hanno scelto il Bertolucci perché era una scuola 2.0 e li intrigava vedere e vivere la scuola con l’ausilio sempre attivo della tecnologia. Certo, come nelle altre scuole il livello richiesto è alto anzi, forse dato l’ausilio della tecnologia è un po’ superiore a quello di altre scuole o altri licei quindi c’è comunque da rimboccarsi le maniche e studiare, ma se uno non ha problemi allora il Bertolucci è la scuola perfetta.

Ma a parte questo le scelte sono molto soggettive e sopratutto non bisogna farsi influenzare troppo da una persona per farle.

Ovviamente quando si fa una scelta si accettano implicitamente tutte le conseguenze. Ma l’importante è non farsi scoraggiare anche perchè, come impariamo a scuola, ogni problema, anche il più difficile, ha una soluzione, come dice Giuseppe Donadei “La vita è questa. Niente è facile e nulla è impossibile”.

Elisa Estasi

 

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