Ben Hur

 

Anno: 2016

Durata: 123 minuti

Regia: Timur Bekmambetov

Cast: Jack Huston, Toby Kebbel, Morgan Freeman, Rodrigo Santoro, Nazanin Boniadi

 

Per parafrasare il titolo del celeberrimo quinto capitolo della saga di Guerre Stellari “L’impero colpisce ancora”, pensando a Ben Hur si potrebbe quasi dire “La febbre dei remake colpisce ancora”.

In molti si chiederanno perché in questo periodo il “rifare” film di qualche annetto fa sia diventata una moda.

La risposta è ovvia: negli ultimi anni ormai, se non per qualche caso particolare, Hollywood – ma forse tutto il cinema contemporaneo – sta  attraversando un periodo di crisi acuta, caratterizzato da una carenza di idee e realizzazioni di qualità.

Per ovviare al problema, sono state adottate due soluzioni: rendere un film recente che abbia riscosso un discreto successo e, sfruttando quest’ultimo, combinarne un “sequel” spesso mal pensato, oppure andare a “scomodare” grandi classici che hanno segnato la storia del cinema, col solo obiettivo di sfruttare la nomea e la fama “dell’originale” (Jurassic Word, I Magnifici 7…)

E’ il caso di Ben Hur. Dopo un film fatto male ma che non annoia, è uscito un film che non ha nulla di speciale, pur essendo perfettamente godibile. Adesso quest’ultima versione di Timur Bekmanbetov, che ci pare  un fallimento su tutta la linea.

 


La trama è nota: Judah Ben-Hur, principe ebreo, viene ingiustamente accusato di aver cospirato contro Ponzio Pilato ed è condannato ad una vita come schiavo dal suo stesso fratello adottivo, diventato negli anni un centurione, Messala.

Dopo cinque anni trascorsi come rematore in una galea, nel mezzo di una battaglia navale trova l’occasione per scappare; ritrovato su una spiaggia e rimesso in sesto da un mercante, gareggia in una corsa di bighe contro lo stesso Messala, guadagnando così la libertà.

Nonostante la trama ricalchi quella del film di Wyler, lo stesso non si può dire della   qualità dell’opera, a causa della durata della pellicola (la metà dell’originale), che non permette agli eventi di caricarsi di quell’atmosfera di phatos epico che è così importante in questo genere di film; non riucita è la sceneggiatura, troppo prevedibile.

I personaggi non  riescono a lasciare la loro impronta sullo spettatore e in alcune occasioni risultano addirittura incoerenti (come nel caso della riappacificazione tra due personaggi nel finale realizzata in modo troppo frettoloso, tanto che i passaggi risultano troppo marcati e quindi irrealistici).

Quanto agli attori, che dire… hanno fatto quel che potevano nei limiti di quello che era stato loro assegnato, compreso un Morgan Freeman che tenta di risollevare il pubblico con battute ormai caratteristiche dei suoi personaggi.

La regia di Timur Berkmanbetov risulta abbastanza scialba, per nulla vivace o innovativa durante tutto il film, a parte la celeberrima corsa delle bighe, che ci pare “giostrata” discretamente bene, grazie anche al buon uso della CGI (Computer Generated Imagery o qualsivoglia Computer Graphic). Peccato per alcuni climax che sfociano in “cavalli volanti” o in derive splatter.

In definitiva…tra scene trash e dialoghi improbabili ci siamo fatte tante risate. Vi consigliamo qindi di risparmiare i vostri soldi per andare a vedere un altro film, o se siete veramente curiosi, di sfruttare l’iniziativa “Cinema Days” (tutto a €2)

 

VOTO: 5-

Davide & Marco

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