Parigi è cambiata

Il 2016 è stato un anno orribile. Sono moltissimi i morti causati dal terrorismo islamico che imperversa sempre di più in Europa. La nazione più colpita da questi eventi è la Francia, come ci ricordano i terribili episodi del Bataclan e della strage sul lungomare di Nizza. La motivazione: la Francia è uno dei due Paesi europei, con la Gran Bretagna, che ha deciso di contribuire ai bombardamenti delle postazioni dell’Isis in Iraq. E non può essere un caso, secondo la polizia, che l’ennesimo video di minacce sia apparso proprio nel giorno in cui il Parlamento francese ha dato il via libero all’invio di sei bombardieri Mirage per unirsi ai 170 caccia americani che da mesi stanno già sorvolando e bombardando la zona dell’Iraq controllata dai miliziani islamici.

Chiamatela curiosità, voglia di vedere di persona: quest’ estate, ad agosto, ho deciso di passare a Parigi una settimana  di vacanza. Quello che ho trovato? I controlli nella maggior parte dei luoghi pubblici sono severi e prima di una  passeggiata sulla torre Eiffel bisogna sottoporsi a perquisizioni da parte dei militari e della gendarmerie (la polizia locale).

Un esempio? Mi trovavo all’interno del famosissimo museo d’Orsay (museo che contiene opere d’arte impressioniste e post-impressioniste) e mentre osservavo il magnifico autoritratto di Van Gogh scorgo in lontananza uomini della sicurezza che stavano creando un perimetro “sicuro”. Non viene dato subito l’allarme attentato per non creare un inutile panico: mi sporgo per vedere ciò che sta accadendo e quattro uomini della security prendono una borsa abbandonata al centro del museo, scambiata probabilmente per uno zaino contenente esplosivo. Si avvicina poi una turista che, capito l’equivoco, si riprende la borsa e la situazione ritorna alla normalità.

Il 13 agosto ero alla fermata della metro di Champs Elysees in  attesa del treno. Improvvisamente un gruppo di militari è entrato all’interno della stazione intimando ai civili di allontanarsi dai binari e lasciare la zona. Preso dal panico, ho preferito tornare in albergo. Quando in stanza ho acceso il televisore, su tutti i telegiornali è stata annunciata la cattura di un giovane francese musulmano, fedele alle truppe dell’Isis, proprio nella fermata in cui mi trovavo io! La paura insomma rimane tanta e il turismo della Francia ne risente. Un esempio?Il museo dedicato al D-day in Normandia ha dovuto chiudere per mancanza di visitatori ( e di fondi).

Schiavone Simone

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