La resilienza. Come la vita ci insegna ad andare avanti

“Ricordatevi di festeggiare ogni sacrosanto momento di felicità. Avete il mondo nelle vostre mani….”

Così conclude  Sheryl Sandberg in occasione della cerimonia di laurea presso la UC Berkeley il giorno 14 maggio 2016. La direttrice dell’ufficio operativo di Facebook utilizza come esempio, nel suo discorso, la perdita del marito Dave per spiegare ai ragazzi la resilienza, ovvero la capacità di reagire in modo positivo ad eventi traumatici. Un’esortazione, un invito ad affrontare la vita nel modo giusto, ad apprezzare tutto ciò che abbiamo a disposizione.

La morte, come qualsiasi imprevisto doloroso e inaspettato (una malattia, un incidente, la perdita di un lavoro o la fine di una relazione…) ci costringe a guardare dentro noi stessi, a tirarci su le maniche e a cercare le forze per dare ancora un senso alla nostra vita, per tornare a vivere, in un modo o nell’altro.

I giovani hanno tutta la vita davanti e il futuro a disposizione: Sheryl Sandberg cerca di metterli di fronte alla possibilità di  doversi trovare a percorrere l’opzione B, ricordando loro che l’essenza delle persone non è data dalle loro conquiste ma dalle prove che hanno dovuto superare.

Coltivando i semi della resilienza sarà più facile superare le avversità. Le tre “P” scoperte dallo psicologo Martin Seligman ci indicano, secondo lei, la strada da percorrere: personalizzare (non sempre le cose accadono per colpa nostra), pervadere (un evento non coinvolge tutti gli ambiti della nostra vita), permanere (il dolore che proviamo non durerà per sempre). Le tre P rappresentano reazioni comuni a seguito di vicende comuni, che ci accadono ogni giorno; esse, insieme alla gratitudine, ci indicano la via che conduce alla resilienza.

Spesso ci poniamo degli obiettivi ma le difficoltà che si presentano o i sacrifici che essi richiedono ci portano a desistere.  Oppure ci troviamo a sognare una vita facile, senza problemi, ma crediamo davvero che sarà facile ottenerla? Dovremo lottare sempre per ottenere i nostri successi , imparare a superare gli insuccessi ed essere consapevoli delle nostre forze e delle nostre risorse. Insomma ostacoli, delusioni, sofferenze una volta superati ci fanno crescere.E l’insegnamento vale davvero per tutti, uomini e donne, grandi e piccoli, ricchi e poveri.

Sentirsi grati per ogni momento di felicità  e vivere con consapevolezza ogni singolo giorno, ricordando che la vita riserva sì tante delusioni, ma fornisce anche gli strumenti per superarle. E questo, nonstante le tante prove, mi sembra l’aiuto più importante che la vita ci poteva dare.

Giulia Riccò 4b

per leggere tutto il discorso di S. Sandberg

http://www.huffingtonpost.it/sheryl-sandberg/laura–uc-berkeley–discorso-di-fine-anno-_b_10001730.html

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