Ci potrebbe essere rivalità al Bertolucci fra musicisti, matematici, sportivi.
Ebbene sì, perché suonare uno strumento rende più intelligenti, almeno quanto risolvere un complesso problema di trigonometria o riuscire a fare canestro. Leggere e interpretare la musica infatti non sviluppa solo semplici abilità motorie, ma attiva raffinati processi neurochimici che incrementano l’ attività cerebrale.
Questo è quanto è stato riscontrato recentemente da un gruppo di neuroscienziati; una chiara spiegazione della scoperta si può trovare nel video “I benefici sul cervello di chi suona uno strumento” di Anita Collins, pubblicato da TED-Ed, il famoso progetto educativo che promuove video-lezioni (di qualsiasi argomento) “che vale la pena condividere”, questo il suo motto [questo il link del video: https://www.youtube.com/watch?v=R0JKCYZ8hng ].
La scoperta mostra come suonare uno strumento coinvolga praticamente ogni area del nostro cervello in un unico momento; esso può inoltre essere paragonato, sul piano neurochimico, ad un’ attività fisica completa. Infatti i musicisti sviluppano e rafforzano, tanto quanto gli atleti, delle funzioni mentali attraverso un’ esercitazione strutturata e disciplinata, che permette loro di applicare tali abilità in altri ambiti.
Uno degli aspetti incredibili riguardo alla pratica di uno strumento è che esso, a differenza di quanto si possa pensare, coinvolge e combina simultaneamente elementi di entrambi gli emisferi cerebrali, sia quello destro, il “creativo” (l’ unico al quale si pensa possa appartenere la musica), sia quello sinistro, il “razionale”. Di fatto, la Musica è una delle poche attività che aumenta il volume del Corpus Callosum, il “ponte” tra i due emisferi, incrementando l’attività di comunicazione tra di essi e la velocità di trasmissione dati
Questa potrebbe essere la motivazione per cui i musicisti riescono a risolvere problemi più velocemente e, se vogliamo, con creatività.
Ed è così che i musicisti del Bertolucci potrebbero, effettivamente, superare gli scienziati e gli sportivi. Far fronte alle difficoltà come soltanto i musicisti sanno fare, cioè in modo intelligente ma creativo, è forse una delle skills più ambite nella società del Ventunesimo secolo. Non solo per l’ ambito lavorativo, ma anche per la vita di tutti i giorni: la forma mentis influenza sicuramente il modo in cui si affronta la vita.
Nulla contro la Matematica o lo Sport, ma forse un po’ di musica in più non ci farebbe che bene.