I 5 casi editoriali più brutti di sempre

Sbancano il botteghino. Milioni e milioni di copie vendute. Tutti ne parlano: tv, internet, amici, conoscenti. Si acquistano, si sfogliano le prime pagine. Poi, dopo una smorfia inorridita,  si ripongono sullo scaffale. E se dovessi scegliere i peggiori?

Questa è  la mia personale top 5: i casi  editoriali più inutili dell’ultimo secolo.

1. Storie di Ordinaria Follia – Charles Bukowski

Sfacciato, scurrile, arrabbiato. Ed è per questo che piace. Ma quando è troppo è troppo, e così le immagini estremamente volgari e crude deviano l’attenzione dalla trama, piuttosto avvincente. Tutto è imbruttito…come il libro stesso.

2. Twilight – Stephenie Meyer

Lo conosciamo tutti, ma proprio tutti. Chi non ha mai visto al cinema o in tv il vampiro Edward o l’affascinante licantropo Jacob?  Peccato che qualche bell’attore  non renda questo libro degno di essere letto. Commerciale fino alla nausea. Protagonista impacciata, cattivo ragazzo di turno, una storia d’amore tormentata. NOIA.

3. 3MSC: Tre metri sopra il cielo – Federico Moccia

E’ di Moccia. E questo dovrebbe essere già sufficiente per scartarlo a priori. Inverosimile e sdolcinato, nonché superficiale all’ennesima potenza. Non adatto ai minori di dieci anni e ai maggiori di tredici. Possibili (e probabili) effetti collaterali: cedimento delle ginocchia, svenimento, fastidio profondo nei confronti dell’autore.

4. Colpa delle Stelle – John Green

Un’altra storiella d’amore pseudo-adolescenziale (come mai quasi tutti i libri trash trattano d’amore? E poi si chiedono perché molti siano ancora single). Lei malata, per aggiungere un tocco di trama  che, in effetti, mancava a questo libro. Se il film è inguardabile e zuccheroso, il libro è addirittura peggio. Molto peggio.

5. 50 Sfumature di Grigio – E.L. James

Un romanzo pseudo-erotico che fallisce miseramente nel suo intento. Nè scandaloso, nè romantico. Nato da una fan-fiction di twilight. Forse il libro più celebre e più deriso del 2014/2015, esattamente come il film (ma dai…).

Considerazione finale: come mai libri così scarsamente curati, sia nella trama sia nello stile, vengono tanto pubblicizzati e venduti? Forse ci piacciono le cose facili. Forse non vogliamo impegnarci troppo, o forse vogliamo solo sorridere davanti a qualche frase fatta. Forse se la vera Letteratura, se i libri veramente degni di esser letti, stanno andando fin troppo velocemente alla deriva, è solo colpa nostra.

Nel 2016 piace ciò che è semplice: non sia mai che qualcosa ci possa far pensare sul serio. 

Benassi Elisa

 

 

 

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  1. Cara Elisa,
    ho imparato negli anni (e sono decisamente molti più dei tuoi) che a volte è necessario andare al di là della prima impressione. Informarsi e studiare. E tanto. Bukowski non è solo uno scrittore volgare e di facile lettura. È stato un uomo libero, un ribelle , un provocatore , un alcolista. Un uomo solo alla ricerca dell’amore, un uomo che dice di essersi salvato grazie alla letteratura. Quei capolavori che a 16 anni leggeva di nascosto dal padre.
    Ti invito quindi a leggere la raccolta poetica “Quando eravamo giovani” ed.Feltrinelli.
    Potrebbe aprirti nuovi orizzonti.
    Ciao
    Barbara Spotti

  2. Cara prof.ssa Spotti,
    Concordo pienamente: Bukowski e’ senza dubbio uno degli autori cardine della letteratura contemporanea, e la critica non era rivolta al suo stile o ad altre opere (ho letto quasi tutti i libri) bensì a questo preciso romanzo, che ho trovato “troppo” nichilista. La ringrazio per l’attenzione e leggerò sicuramente la raccolta.
    Arrivederci,
    Elisa Benassi

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