Il team del laboratorio NextPV, guidato da François Guillemoles specializzato nella ricerca in campo fotovoltaico, sta lavorando a speciali palloni aerostatici. Questi palloni rivoluzionari riusciranno a catturare i raggi del Sole al di là delle nuvole, producendo sia di giorno che di notte energia pulita, grazie anche all’ausilio di una cella a combustibile. Il colpo di genio è stato quello di montare i moduli fotovoltaici su palloni fluttuanti a circa 6 km di altitudine, dove le radiazioni solari sono più dirette e le formazioni nuvolose quasi assenti. I ricercatori stimano che sia possibile generare una quantità di corrente elettrica tre volte superiore a quella ottenibile con i pannelli solari normali, che vediamo spesso sui tetti delle case.
Per garantire una produzione costante di elettricità sia di giorno che di notte NextPV ha pensato di sfruttare il fenomeno dell’elettrolisi, una cella a combustibile utilizza l’energia in eccesso durante il giorno per scindere l’acqua in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno viene così immagazzinato nel pallone e durante la notte, quando reagisce nuovamente con l’ossigeno atmosferico, con un processo inverso genera acqua ed elettricità.
I palloni fotovoltaici sembrano un sogno lontano, ma gli studiosi prevedono di costruire i primi prototipi funzionanti entro il 2018. Le principali problematiche sono legate alla necessità di speciali cavi di collegamento, molto lunghi e capaci di convogliare l’energia prodotta in quota fino a terra.
“Quando uno scienziato importante ma anziano afferma che qualcosa è possibile, ha quasi sempre ragione. Quando dice di qualcosa che è impossibile, con ogni probabilità si sta sbagliando. L’unico modo per scoprire i limiti del possibile sta nell’andare un po’ oltre e avventurarsi nell’impossibile. Ogni tecnologia abbastanza progredita è indistinguibile dalla magia.”(