Come Jovanotti ci salverà dal terrorismo e dai grassi in eccesso

Non c’è nulla di intelligente da dire su un massacro. Si suppone che tutti siano morti e che non abbiano più niente da dire o da pretendere”: così ci illuminò Kurt Vonnegut anni fa; ma il nostro caro Lorenzo qualcosa da dire ce l’ha eccome. Lo speciale su La Stampa  del 6 dicembre 2015 tratta impegnativi temi come il terrorismo, con la stessa leggerezza con cui si potrebbe parlare della musica – o del tour con cui l’artista apre il ragionamento. Per la sua giornata come direttore del quotidiano, il caro Lorenzo dà un consiglio che ha lo scopo di illuminare tutti noi sugli attacchi del 13 Novembre; lui dice: muoversi.

Ci sono infinite maniere per interpretare il suo consiglio: non farsi abbattere, forse, o fare un po’ di fitness, ballare il valzer per evitare le pallottole, come cita il cantante all’inizio del suo editoriale.

http://www.lastampa.it/2015/12/06/spettacoli/speciali/jovanotti-2015/editoriali/la-soluzione-sempre-e-solo-muoversi-KD736Fd6VtCclTFpDUxjSJ/pagina.htm

“Per questo Muoversi, perché muoversi è vivere, è allargare il raggio d’azione e di attenzione, non importa di quanto, non importa se da fermi, in cammino o con le astronavi (che poi nelle astronavi si sta seduti, si muovono loro).” Non è proprio ciò che avremmo detto noi, però può essere aggiunto alla nostra lista. Il consiglio di Lorenzo quindi è di informarsi per combattere il terrore ed il dolore? Non lo sapremo mai, perché il resto dell’articolo diventa un racconto di fantascienza. Lorenzo scrive di giovani italiani meno motivati nei riguardi del futuro, ma più volenterosi a sentirsi utili, e tira in ballo l’immaginario. La sua visione economica è presto riassunta: debiti inesistenti, vita facile, lavoro per tutti e ristoranti pieni di gente! Forse ha confuso la realtà con le allucinazioni che solitamente hanno coloro che viaggiano su auto blu. 

Nemmeno negli ultimi paragrafi il concetto di muoversi viene approfondito, o perlomeno spiegato con qualcosa che vada un minimo oltre l’astratto surrealista… Cosa si può pretendere da uno che ricicla consigli da suoi vecchi successi? Era il 1991 quando la sua “Muoviti” animava i bar e i supermercati; ora però il verbo è all’infinito, e ha preso l’aspetto di una presa per i fondelli più che di una hit… Però poi, citando il brano, con “fatevi prendere dai per un momento” si evince che nemmeno la hit avesse troppe buone intenzioni.

Giorgia Zantei

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