Homo sum, il fair play per la pace e l’integrazione

Un’altra giornata all’insegna del gioco, un’altra preziosa occasione rivolta ai ragazzi della scuola per allargare i loro orizzonti. Un’altra esperienza per vivere la convivialità nella conoscenza di una realtà diversa dalla propria.

Sabato 19 dicembre, liceo Bertolucci: grazie alla collaborazione con la Comunità di Sant’Egidio, gli studenti delle classi 2E, 4A, 4B e 5S e il gruppo di ragazzi profughi, ospitati in Seminario Maggiore e assistiti dalla Caritas, hanno giocato la partita contro le barriere etniche e i pregiudizi che precludono ogni sorta di scambio sociale. Un secondo evento – il primo risale al 17 ottobre – accolto con entusiasmo da tutti, un legame vissuto con spirito ludico e di confronto interculturale. Un modo, dicono gli studenti nel discorso di benvenuto, «per fare conoscere chi siamo e cosa facciamo». «La scorsa volta ci siamo lasciati con una parola in particolare, una parola di conoscenza, di vita: speranza».

L’incontro di sabato è stato dedicato alla solidarietà, coniugata nello spirito del gioco e dell’amicizia. Rivedere volti noti, conoscerne nuovi. Ridurre le distanze, avvicinarsi all’“altro”. Scoprire il dolore, il pianto, ma anche il desiderio del riconoscimento della propria identità, la voglia di fare, di sentirsi utili e realizzati.

Così, anche i ragazzi della squadra Caritas hanno voluto porgere alla scuola e alla Comunità di Sant’Egidio il loro saluto, nonché un caloroso ringraziamento. Nella lettera che hanno consegnato alla scuola essi scrivono se stessi con sincerità; «fraternità» e «umanità» sono le parole con cui si apre il messaggio: «Sì, calcio fattore di raduno, occasione per fare amicizia e per tradurre l’amore per l’altro». Ma a lasciare il segno è lo sguardo che i profughi rivolgono all’Italia e l’impegno che si assumono nei confronti della legalità: «L’Italia ci ha già dato tutto. Voi italiani avete capito ancora prima di noi che occorre rompere le barriere tra di noi. Per farci evidentemente del bene. E per il vostro farci sempre del bene vi ringraziamo senza limite. Noi migranti, in cambio vi promettiamo un’integrazione corretta. La buona condotta nel rispetto della legge e l’accettazione della cultura italiana, che è una referenza nel mondo. Daremo un’immagine di fiducia e non di terrore, come ne vediamo un po’ dappertutto oggi. Fidatevi di noi. Non vi deluderemo. A voi, amici del liceo particolarmente, tanto coraggio. Ancora ci donate gioia, come mostrarvi la nostra gratitudine? Una sola parola: lo Spirito Santo vi benedica! Grazie ai nostri amici del liceo Bertolucci. Giocheremo in fair play per la pace!»

Ragazzi, alla prossima…

Luca Cantoni 4A

Scambio dei saluti in palestra

 

Lettera
La lettera di saluto della squadra Caritas

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